Al via il girone di ritorno, il campionato ci propone una classica ricca di contenuti e tradizione. Fiorentina vs Juventus, ne parliamo con un protaonista del passato, Pietro Anastasi.
FIORENTINA – JUVENTUS DI DOMENICA SERA SARA’ IL BIG MATCH CHE CI INTRODURRA’ NEL GIRONE DI RITORNO. DA SEMPRE E’ STATA UNA PARTITA RICCA DI CONTENUTI, NON SOLTANTO TECNICI. COME L’HA VISSUTA IN PASSATO, AVENDO VESTITO PER ANNI LA MAGLIA BIANCONERA?
“Per noi juventini era una sorta di secondo derby, dopo quello col Toro. Una gara che sia noi che i viola abbiamo sempre sentito in maniera particolare. In campo e sugli spalti poi regnava un’atmosfera davvero incredibile, caratterizzata anche da una certa tensione, per non dire astio. Alcuni episodi che hanno contraddistinto questa sfida lo possono testimoniare, dal lancio di un oggetto contundente quando giocavo io, negli anni ’70, all’episodio della sciarpa viola raccolta da Baggio nel ’91”.
LA JUVE SI PRESENTA A FIRENZE, TANTO PER CAMBIARE, COME PRIMA DELLA CLASSE. MA ANCHE SUL FRONTE MERCATO SI STA RENDENDO PROTAGONISTA, OPERANDO SOPRATTUTTO IN CHIAVE FUTURA.
“Gli ingaggi di Caldara e di Betancourt sono sicuramente due operazioni molto interessanti. D’altronde Marotta, in questo senso, ha sempre dimostrato di lavorare molto bene. Soprattutto Caldara è un giocatore di prospettiva. Seguendo lo stesso percorso di Rugani, imparando dai giocatori di maggior esperienza, può diventare un punto di forza per il futuro. Soprattutto in un reparto in cui è necessario un certo ricambio, data l’età non più verdissima dei vari Bonucci, Barzagli e Chiellini. Sicuro che, con una Juve sempre competitiva, si può lavorare con grande tranquillità e di questo un giovane non può che beneficiarne. Ai miei tempi era la stessa cosa”.
NEL FUTURO DELLA JUVE, VEDE ANCORA ALLEGRI?
“Io lo terrei, perchè ha dimostrato di essere un grande allenatore. Certo, come tutti in alcune occasioni può avere anche commesso degli errori, ma i risultati parlano chiaro. Già per il fatto che ha riportato la Juve a giocarsi una finale di Champions dopo tanti anni merita assolutamente la riconferma. Poi, ovvio che non dipende soltanto dalla società; se poi diciamo che gli piacerebbe misurarsi da un’altra parte, come in Inghilterra ad esempio, credo sia naturale”.
LA FIORENTINA, INVECE, SI AVVICINA ALLA PARTITA CON LA JUVE CON UN RUOLINO DI MARCIA PIUTTOSTO DISCONTINUO.
“Sinceramente mi aspettavo molto di più dalla Fiorentina, alla luce della classifica che ricopre che di certo non rispecchia il valore della squadra di Paulo Sousa. Ciò non toglie che contro la Juve scenderà in campo col coltello fra i denti, e i bianconeri, anche nel recente passato, sono incappati in qualche scivolone. Questo perchè tutto l’ambiente dei viola sente la gara con un trasporto e un coinvolgimento davvero incredibile. Logico attendersi una partita molto calda, come spesso è successo”.
FIORENTINA COINVOLTA ANCHE IN VICENDE DI MERCATO CHE VEDONO COME PRINCIPALE PROTAGONISTA IL SUO ATTACCANTE PIU’ IMPORTANTE, OVVERO NIKOLA KALINIC.
“E’ un attaccante forte che a me piace particolarmente. La prospettiva di andare in Cina però mi lascia un pochino perplesso, come del resto le cifre che stanno girando in questi giorni. Personalmente non vedo di buon occhio questo modo di fare mercato che vede i cinesi in prima linea, con quotazioni fuori da ogni logica che a dirla tutta non possono che risultare impopolari. Ma, d’altronde, sembra che la strada intrapresa sia questa e dobbiamo farcene una ragione”.
C’E’ IN ITALIA UN GIOCATORE IN CUI SI RIVEDE?
“Mah, a me non piace molto fare questo tipo di paragoni se devo essere sincero. Dovessi fare un nome, per caratteristiche tecniche e rapidità, direi Dries Mertens del Napoli”.