Sugli infortuni del Milan: “Non credo molto alla causalità, penso che la prevenzione serva moltissimo, quindi bisognerà correre al riparo. Sono uno che non crede alla fortuna/sfortuna in questi casi”.
Che effetto ti fa vedere giocatori così giovani coinvolti nel caso scommesse? E cosa può e deve fare il mondo del calcio.
“Prima di tutto tenere alta l’attenzione, perchè oggettivamente io l’avevo vissuto alla fine della mia carriera, un pizzico di queste scommesse sono completamente diverse a quelle di tanti anni fa, va detto però è una piaga come il doping e tante altre situazioni che sono negative per loro e anche per il nostro sistema”.
Intervista a cura di Samuel Tafesse