ESCLUSIVA – Intervista con Emanuela Todaro, Monreale Calcio Femminile
Emanuela Todaro, attaccante del Monreale Calcio Femminile si racconta in esclusiva per SportPaper. Una stagione difficile a causa dell’emergenza sanitaria che costringe giocatrici, addetti ai lavori e anche tifosi a vivere un’atmosfera “surreale”.
“È stressante e demotivante allenarsi senza poi poter scendere in campo la domenica. L’importante però è non molare e pensare che presto torneremo a correre dietro a quel pallone che ci fa tanto sognare” racconta.
E, a proposito di campo e lontananza, anche le nuove ordinanze governative non semplificano la situazione: “Al momento non possiamo nemmeno usufruire delle strutture per allenarci“.
Tra obiettivi di squadra e personali
La voglia di tornare a giocare resta tanta così come quella di raggiungere gli obiettivi prefissati. “Ci piacerebbe tentare di raggiungere la promozione anche se, al primo anno in questa categoria, non sarà facile. Bisogna restare con i piedi per terra ma stiamo acquisendo esperienza e questo sicuramente ci aiuterà nei prossimi anni” spiega Emanuela Todaro.
Da buona punta l’obiettivo gol è sicuramente nei suoi pensieri ma al momento il gruppo viene prima: “Punto a superare i miei limiti, allenarmi tanto per migliorare i punti deboli e rafforzare invece quelle che sono le mie attitudini. Ma, soprattutto, voglio dare tutta me stessa per la squadra“.
Il futuro … del calcio femminile
Lontana dal campo ancora Emanuela Todaro fa fatica ad immaginarsi: “Come mi vedo in futuro oltre il calcio? Mi faccio spesso questa domanda e non so ancora darmi una risposta precisa. Non ho molto le idee chiare e sinceramente un po’ la cosa mi spaventa“.
Ma il sorriso, quello no, non lo perde mai: “Penso che ognuno viva la sua vita a modo suo e con i suoi tempi. Quelli che all momento sono punti interrogativi sono sicura che diventeranno certezze e soddisfazioni. Ovviamente al momento giusto!“.
Giocare a calcio per una femmina è ancora una cosa non semplice, ma l’attaccante del Monreale Calcio Femminile ha un consiglio per le nuove generazioni di calciatrici: “Vivete appieno la vostra infanzia e la vostra passione, non c’è cosa più bella. Ho iniziato a giocare a 6 anni, in strada, e non ho mai pensato di smettere da allora. Non ho mai pensato neanche di non potermi o avermi iscrivere a scuola calcio per via dei pregiudizi. Adesso, ripensandoci sorrido perché mi sono potuta godere la mia infanzia come tutti i bambini dovrebbero poter fare“.
Verso la cancellazione di uno stereotipo durato troppo
Il raggiungimento dello status di professionista resta la massima ambizione del movimento del calco femminile in Italia: “Siamo sempre stati parecchi passi inserto come nazione rispetto ad altri paesi e questo ci ha sempre penalizzato” racconta Emanuela Todaro che poi continua: “Gioisco per i progressi che sono stati fatti, seppur a rilento. Non so bene cosa manchi ancora ma sicuramente un po’ di apertura mentale aiuterebbe”.
E, per scacciare lo stereotipo avrebbe anche una soluzione: “Bisognerebbe distruggere le pare sin da piccoli, imparando a non fare distinzioni di nessuno tipo a partire dal genere. Ognuno è libero di fare quello ciò che preferisce. Ma questo è un messaggio che deve esser insegnato ai bambini perché più si cresce più sarebbe difficile far passare questo concetto“.