El Shaarawy: “L’Italia non muore mai, qualificazione meritata. Contento del rinnovo di De Rossi”

L'esterno italiano-egiziano chiede spazio

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nazionale italiana di calcio
STEPHAN EL SHAARAWY SORRIDENTE ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Intervenuto in conferenza stampa a tre giorni dalla sfida contro la Svizzera, Stephan El Shaarawy, calciatore della Roma, ha parlato della Nazionale di Spalletti e non solo.

El Shaarawy: “Ho qualche rimpianto, si. Nessuno è contento di giocare contro di noi”

Queste le parole riprese da TMW:

Cosa vi ha regalato il finale di Lipsia?
“Sicuramente una grande emozione, un gol al 98esimo di dà una grande gioia. Ci ha dato consapevolezza sul fatto che questa squadra non muore mai, fare gol nel recupero non è una fortuna, ma è una qualità da squadra che ci crede fino all’ultimo. Quella di lunedì non è stata una gara eccezionale dal punto di vista della qualità a differenza di quella con l’Albania, ma c’è stato grande impegno e la qualificazione a mio avviso è meritata”.

Buffon ha detto all’inizio che ci hanno sottostimato, Gravina che siamo una squadra normale. Voi cosa credete?
“Credo ci sia grande aspettativa e pressione perché siamo una squadra forte che può arrivare fino in fondo, l’Italia è campione in carica e ci sono grandi aspettative e pressione. Questa squadra è composta da grandi giocatori e grandi uomini, che sanno fare gruppo, soffrire e gioire insieme. Siamo una squadra di grande qualità che può fare bene. L’abbiamo dimostrato nella prima partita, nelle altre due potevamo fare meglio in termini di qualità e coraggio, ma questa squadra può dire la sua. Dobbiamo avere l’ambizione di poter dire la nostra in questo torneo”.

Perché con la Spagna e con la Croazia abbiamo assistito a momenti in cui sembriamo contratti?
“Secondo me in alcune circostanze abbiamo avuto poco l’ambizione di giocare. Ma questa è una squadra di grande qualità, siamo mancati un po’ nel coraggio e nell’ambizione di andare a far male gli avversari. Spalletti ci chiede un calcio offensivo, propositivo, sono un po’ mancati questi aspetti e su questo dobbiamo un po’ migliorare”.

Che tipo di squadra è questa Italia?
“Ciò che ci chiede il mister è cercare molto il palleggio, fraseggiare con gli interni di centrocampo e poi andare sugli esterni. Contro la Croazia c’è un po’ mancato e magari con un passaggio in meno potevamo ricercare subito gli esterni. Cerchiamo di fare ciò che ci chiede, a volte è venuta meno ma l’idea è quella. Io sono sempre pronto per fare tutto, il mister mi ha provato esterno alto a sinistra e a destra, quarto di centrocampo e anche quinto. Mi adatto alle sue esigenze ma so che anche giocando poco posso risultare decisivo come è capitato a Zaccagni. Dobbiamo farci trovare pronti e con la coscienza sono apposto perché sto facendo il massimo”.

Spalletti ha detto che errori basici avvengono per troppo attaccamento, tu come lo spieghi?
“Da un lato è anche positivo, quando un giocatore indossa questa maglia vuole strafare e fare il meglio per questa Nazionale. A volte si cade nella foga di voler fare troppo e si è poco lucidi, a livello qualitativo non è nemmeno semplice, ma dal punto di vista dell’impegno e della disponibilità c’è stato tutto. Poi è chiaro che si può migliorare, questa è una squadra di giocatori seri che si stanno allenando al massimo”.

Yakin ha detto che non è preoccupato per l’Italia, cosa pensi delle sue parole? Chi deve essere preoccupato?
“Nessuna squadra è contenta di giocare contro l’Italia, abbiamo una grande storia calcistica e non è mai semplice giocare contro di noi. L’abbiamo dimostrato anche con la Croazia, questa è una squadra che non molla e cerca di fare gol. Anche con la Spagna abbiamo provato a giocare a viso aperto e loro sono stati più bravi, ma l’ambizione deve essere quella, abbiamo le possibilità per farlo. Cercheremo di proporre un calcio offensivo e propositivo anche con la Svizzera, vogliamo arrivare in fondo perché vincere è il nostro obiettivo”.

Spalletti ti sembra più teso del solito? Preferite giocare a tre?
“A tre o a quattro per me cambia poco. Nascendo esterno, io mi trovo meglio nel 4-3-3. La squadra ha detto a Spalletti che si trova meglio a tre? Più del modulo, bisogna parlare di come ci approcciamo la gara, secondo me possiamo migliorare molto nei duelli, nell’uno contro uno. Spalletti lo vedo carico nel modo giusto, esigente sicuramente perché pretende, ma positivo in quello che è il nostro percorso. E’ fiducioso per quella che è la squadra e quello che noi possiamo dare a lui”.

Come blocco Roma siete secondi, però a eccezione di Pellegrini state trovando poco spazio. Come lo state vivendo? Ha rinnovato De Rossi con la Roma, cosa ne pensi?
“Sono molto contento del rinnovo di De Rossi, con lui ci siamo trovati subito bene e come allenatore s’è dimostrato immediatamente molto competente e capace. Noi la stiamo vivendo bene, siamo veramente un bel gruppo che si diverte e sa stare insieme. Pensavate di giocare un po’ di più? Sono scelte che fa il mister, Mancini è stato abituato a giocare sempre con la Roma, come Bryan e Lorenzo, e tutti si allenano a mille. Le scelte sono del mister, noi ci stiamo allenando forte in attesa della chiamata. Questo è un gruppo molto serio e professionale”.

Metà squadra della Svizzera gioca in Italia, è un vantaggio per loro o per voi? Che gara ti aspetti sabato?
“Mi aspetto un ritmo molto alto, lo hanno dimostrato con la Germania. Sono andati tanto forte, hanno giocatori di gamba e grande qualità. Poi sono ottavi di finale, è sempre una gare tosta e servirà attenzione ai dettagli. Nei video vediamo che tanta differenza la fanno i particolari, le scalate e i metri che fai per recuperare palla. Siamo pronti a questo”.

Avete buttato un occhio sul lato del tabellone? Il percorso sembra interessante
“Sì interessante, ma difficile. Anche le squadre meno di nome hanno dimostrato di essere molto organizzate, di riuscire a far male alle favorite. Non ci sono partite semplici, a partire dalla gara contro la Svizzera. L’Albania fino a pochi minuti dalla fine era dentro il girone, non è mai semplice a questo livello perché ci sono ritmi sempre molto elevati. Ma questo è, siamo pronti per affrontare qualsiasi tipo di gara”.

Hai esordito in Nazionale dodici anni fa. Hai qualche rimpianto per non essere tra i top vista la tecnica che hai?
“Ognuno di noi punta sempre al massimo. Ho qualche rimpianto, potevo fare qualcosa in più, ma ho sempre cercato di dare il massimo per quello che era nelle mie possibilità. Essere qui oggi è sicuramente un grande privilegio: volevo esserci e ci sono riuscito, anche se non sto giocando. E’ una grande soddisfazione essere presente nella squadra e sono contento di questo”.

Anthony Cervoni
Anthony Cervoni, redattore di SportPaper.it e Sport Paper TV, esperto di calcio italiano ed estero