Un altro Mondiale senza Italia
Poche ore di attesa e poi, con la gara inaugurale tra Qatar ed Ecuador, prenderanno il via i Mondiali 2022, i primi giocati in autunno (per noi europei), i primi organizzati da un Paese arabo, gli ultimi a 32 squadre, ma soprattutto, inutile negarlo, i secondi consecutivi senza l’Italia, che per la terza volta nella sua storia ha clamorosamente mancato la qualificazione alla più importante manifestazione calcistica per Nazioni.
Questo ci priverà chiaramente di quella partecipazione emotiva, di quella passione trasversale che normalmente ci lega in questi frangenti unendo sotto un’unica bandiera tifosi di tutte le squadre.
Resterà, per chi comunque non potrà fare a meno di seguirli, l’opportunità di gustarsi lo spettacolo senza patemi, sperando che alla fine a trionfare siano i più forti o chi riuscirà a dimostrarsi tale in questo mese di competizione.
Ogni italiano avrà comunque la possibilità di scegliersi una squadra per la quale simpatizzare, magari in virtù dei tanti calciatori militanti nel nostro campionato tra i quali certamente ci sarà qualche proprio beniamino “prestato” per l’occasione alla nazionale d’origine.
IL PRONOSTICO
In un contesto così diverso dal solito, con i calciatori che arriveranno meno stanchi e stressati del solito alla kermesse iridata, non è assolutamente semplice avanzare ipotesi su quelli che potranno essere gli esiti finali della competizione, ma quello di fare pronostici è un duro lavoro e qualcuno dovrà pur farlo… ecco i nostri, senza troppe pretese.
LE FAVORITE
Argentina
Detto che disputandosi il torneo al di fuori delle mete abituali non ci si può avvalere nemmeno della tradizione che vuole quasi sempre le nazionali europee trionfare nel vecchio continente e viceversa, ci sentiamo di puntare forte sull’albiceleste allenata da Scaloni.
Messi, al quinto e probabilmente ultimo tentativo, dopo la conquista della Copa America ha la possibilità di staccarsi definitivamente, almeno nei numeri, dal fantasma di Diego Armando Maradona e stavolta potrebbe riuscire nell’intento. Il selezionatore, ex calciatore, tra le altre, di Lazio e Atalanta, ha costruito una formazione solida, tenace e consapevole che avrà proprio nella “Pulce” ma anche in Di Maria e Lautaro Martinez le stelle di maggiore grandezza.
Francia e Brasile
I campioni in carica avranno di fronte la cabala avversa, visto che soltanto in due occasioni (Italia 34/38 e Brasile 58/62) una nazionale è riuscita a confermarsi sul tetto del mondo. Tuttavia i francesi, pur privi di elementi importanti per infortuni, hanno una rosa tra le più complete e tra le più “farcite” in termini di qualità nella quale il tridente offensivo formato da Griezmann, Benzema e Mbappè rappresenta solo la punta dell’iceberg. La presenza di elementi del calibro di Hernandez, Varane, Fofana e lo stesso Rabiot, non può far pensare ad una squadra che non sia protagonista di un grande mondiale.
Parlando di qualità naturalmente il Brasile poche volte è stato secondo a qualcuno. I verdeoro, che con i loro cinque allori detengono il primato di mondiali vinti, partono sempre ed obbligatoriamente tra le favorite, ed anche stavolta non fanno eccezione. Allison, Gabriel Jesus, Vinicius, Casemiro, Marquinhos, Thiago Silva e naturalmente Neymar promettono spettacolo e vittorie anche se il tecnico Tite non è particolarmente amato in patria e come sempre dovrà cercare di far coincidere tanti aspetti, non solo calcistici, per trovare gli equilibri necessari a far quadrare quello che potrebbe divenire un cerchio fantastico ma anche un circolo infernale.
OUTSIDERS
Spagna e Inghilterra
Un palmo sotto le favorite, prontissime quindi a “fargli le scarpe”, troviamo la Spagna di Luis Enrique e l’Inghilterra di Southgate. L’ex tecnico del Barcellona ha operato molto bene costruendo una squadra solida in difesa e con altissima qualità in mezzo al campo, ma il solo Morata appare un po’ poco per reggere il peso dell’attacco, a meno che l’ex juventino non trovi un particolare stato di grazia.
Problema analogo per la nazionale albionica legata a doppio filo alla vena realizzativa dello straordinario Kane e a quella meno assidua di Sterling. Dopo la semifinale del 2018 e la finale europea persa con gli azzurri nel 2021, gli inglesi devono tentare di dare continuità al loro buon momento, cercando di rivitalizzare un albo d’oro decisamente scarno e fermo al mondiale di casa del 1966. La speranza si chiama Foden.
LA GERMANIA E LE ALTRE
Quando si arriva alla fase finale di una qualsiasi competizione per nazioni, inserire la Germania tra le formazioni che quasi con certezza giungeranno in fondo è d’obbligo. I tedeschi hanno sempre dato il meglio in questi frangenti, deludendo in rarissime circostanze. Dopo il trionfo del 2014 in Brasile però qualcosa si è rotto nel robusto giocattolo teutonico ed i risultati sono venuti pian piano a mancare, contrastando con la tradizione. Ora Flick ha in mano una formazione senza dubbio valida, forse non la più forte e con qualche spina disseminata nella rosa, ma gli elementi per fare bene sono parecchi. Kimmich, Goretzka, Gundogan e il giovane talento Musiala su tutti, senza dimenticare Muller, Gnabry e Sané…
Portogallo e Belgio potrebbero inserirsi nel novero delle sorprese ma appaiono nel complesso troppo leggere per arrivare fino alle semifinali. Cristiano Ronaldo, al canto del cigno, cercherà di lasciare un ultimo segno della sua grandezza ma dubitiamo riuscirà ad issare i compagni sul tetto del mondo.
Detto che dal continente africano non arriveranno probabilmente squilli importanti (attesi da decenni ma mai realizzatisi), lasciamo aperto uno spiraglio per le nazionali slave di Serbia e Croazia, e per l’Uruguay, la sudamericana di scorta che vende sempre molto cara la propria pelle.