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E’ una Juve in crescita

Allegri

Il derby d’Italia si chiude sullo 0 a 0, con i bianconeri che hanno avuto il pallino della partita molto di più rispetto all’Inter. Nonostante questo, il pareggio di ieri sera porta la Juventus a 9 punti in classifica, a nove punti dalla capolista Fiorentina, ieri fermata al san Paolo contro il Napoli. La squadra biaconera deve ancora macinare punti, ma come gioco c’è.

Il match di ieri ha mostrato un Barzagli in formato mundial, un Marchisio ancora lontano dalla forma ottimale (ci sta, avendo giocato finora 135′ complessivamente in campionato), un Cuadrado cui solo il palo ha negato la gioia del gol, un Pogba troppo ad intermittenza, un Khedira che con saggezza tattica dettava i tempi, un Dybala impiegato troppo poco tempo ed uno Zaza che incide poco. Questa è la situazione a disposizione del tecnico di Livorno e la Juve ha la possibilità di mettere un bel mattoncino sul discorso “qualificazione Champions” mercoledì allo “Stadium” contro il Borussia Mönchengladbach, mattatore sabato al “Commerzbank-Arena” di Francoforte contro Eintracht per 5 a 1 che lo allontana dai bassifondi della Bundesliga.

Tornando al match di san Siro, la Juventus di ieri sera non avrebbe perso contro Roma e Napoli, ma ha creato occasioni, è sembrata più solida e determinata rispetto alle sfide contro giallorossi e partenopei. Ad un allenatore il fatto di avere una panchina lunga non può che fare bene, ma Allegri non può più fare esperimenti anche perché la Juve a oggi è quattordicesima e dovrebbe iniziare a vincere con continuità. Davanti le avversarie vanno forte (Roma e Napoli, ad esempio) e c’è il rischio, già ad inizio novembre, di dover lottare per una misera qualificazione all’Europa League. In Champions, come detto, il match di mercoledì può essere decisivo anche perché così si potrà mettere più benzina per il campionato, accantonando (ma non dimenticando) l’Europa che conta.

La rosa bianconera, ça va sans dire, è forte e completa ma deve dare di più: il 3-5-2 è più congeniale del 4-3-3 a livello anche di prestazione dei singoli. Questo schema da spazio a Cuadrado di poter fare ciò che vuole sulla fascia destra e di essere pericoloso davanti al portiere di turno, favorendo anche la coppia Khedira-Marchsio di recuperare palle far ripartire le azioni centrocampo. Se la difesa è in fase di crescita, i problemi la Juventus li ha, stranamente, davanti: per un Morata inamovibile (ma che potrebbe fare di più), ecco aprirsi un rebus sulle posizione di Zaza, Mandzukic e Dybala. Se l’attaccante di Metaponto è arrivato a Torino per fare la quinta punta ma qualche soddisfazione se la sta togliendo, il croato sta molto deludendo mentre la “gioia” sta venendo impiegato troppo con il contagocce dal tecnico, nonostante i soldi spesi per ingaggiarlo ed il fatto che quando gioca fa bene. Contro i “puledri”, l’ex Atletico Madrid dovrebbe partire titolare per spingere la Juventus verso l’en plein di vittorie nell’Europa che conta e al suo fianco largo a Morata, con Morata pronto ad entrare in campo nella ripresa.

Mancano ancora 38 partite al termine del campionato e la strada è lunga Ma se non vi comincia a vincere in maniera pesante, la zona Champions sarà davvero un miraggio.

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