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E-Sports, il Coni dice no alla Federazione Italiana Discipline Elettroniche (FIDE)

Serie A Malagò
( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

E-Sports, arriva il no

E-Sports ancora una volta sotto la lente d’ingrandimento. Il Coni rigetta la richiesta della Federazione Italiana Discipline Elettroniche, meglio nota come FIDE. La FIDE vorrebbe, stando a quanto trapelato nelle ultime ore, essere la rappresentante sportiva per gli E-sport nel nostro paese.  Ma il Coni già da alcuni mesi ha istituito  come unico Ente il Comitato promotore (presieduto da Michele Barbone e che vede come vicepresidenti Daniele Di Lorenzo e Gianfranco Ravà).

Il Comitato istituito dal Presidente del CONI Giovanni Malagò rappresenta indubbiamente un segnale tangibile: l’ Italia vuole farsi trovare pronta alle prossime Olimpiadi, dove sembra ormai certo che gli Sport Virtuali faranno il loro ingresso. Mission fondamentale del Comitato è monitorare costantemente la situazione nel nostro paese al fine di coordinare le attività di Sport Elettronico con i valori delle Federazioni Sportive Nazionali e le Discipline Sportive Associate al CONI nonché essere il punto di riferimento per i soggetti interessati a fare parte dell’ecosistema e-sportivo italiano. Nel 2024 gli sports virtuali potrebbero davvero partecipare da protagonisti alle Olimpiadi che si disputeranno a Parigi. Intanto nei prossimi giorni a Roma, esattamente il 22 settembre, si svolgerà un mega evento organizzato dal Comitato promotore nella splendida location del Colosseo.

Di questi tempi appare rilevante ragionare sul fatto i ricavi legati al mondo eSports avranno una crescita notevole da qui al prossimo anno, con la possibilità di raggiungere ben 4 miliardi di dollari entro la fine del 2022. Previsioni meno ottimistiche parlano di quasi 3 miliardi, un numero comunque molto alto che evidenzia per l’ennesima volta l’espansione delle nuove discipline virtuali. Non solo gli investimenti pubblicitari stanno andando molto bene, senza tralasciare l’interesse di banche e grandi multinazionali pronte a diversificare sempre più il proprio ‘portafoglio’, bensì la voce ‘sponsorship’ che potrà abbattere il muro del miliardo di dollari entro 18 mesi.

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