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Dybala si presenta: “Sono venuto anche per Mourinho. Magari in futuro prenderò la 10”

L'attaccante argentino ha svolto il suo primo allenamento con la squadra

Dybala
Niente maglia numero 10 per Dybala - ph Fornelli

Dybala subito entusiasta dei canali giallorossi

Dopo essere stato in tribuna ieri sera, Paulo Dybala quest’oggi è sceso in campo con il resto della squadra per l’allenamento odierno, sotto gli occhi di mister Mourinho. L’attaccante argentino ha poi parlato ai canali ufficiali del club giallorosso.

Dybala: “Punto al Mondiale. Sono pronto per l’Olimpico”

Quali sono le tue prime sensazioni?

“Sono molto contento prima di tutto, molto felice di poter iniziare. Avevo voglia di conoscere i miei compagni, l’allenatore e chi lavora per la Roma”

Queste ultime ore sono state un po’ frenetiche, ci racconti come le hai vissute?
“E’ stato tutto molto veloce, la trattativa nell’ultimo weekend, tutto è passato molto in fretta. Avevo voglia di iniziare, abbiamo preso la decisione molto velocemente e dopo tutti i controlli abbiamo potuto firmare insieme”

Cosa ti ha convinto di più?
“Ci sono tanti aspetti. La chiamata del mister, del direttore, aver potuto parlare coi proprietari sono stati punti molto importanti. Loro mi hanno dato molte certezze, questo per me è stato molto importante. Il mister è stato molto chiaro con le sue idee, credo sia stato uno dei motivi più importanti. Ovviamente poi giocare per questa squadra, per quello che rappresenta la città in Italia e nel mondo sicuramente è qualcosa di bello”

C’è qualcun altro che vuoi ringraziare?
“La mia famiglia, i miei amici che sono sempre molto vicini, mi hanno spinto anche a venire qua. Le persone che lavorano con me e ovviamente le persone che lavorano nella Roma che hanno fatto di tutto per farmi essere qui”

Cosa ti aspetti dal lavorare con Mourinho?
“Tutti lo conosciamo per quello che rappresenta nel mondo del calcio, per quello che ha fatto e che farà. Le sue chiamate mi hanno emozionato, ho parlato a lungo con lui. Ho avuto la fortuna di giocare con i più grandi della storia del calcio e ora posso lavorare con uno degli allenatori più importanti della storia del calcio”

Quali sono i tuoi obiettivi personali di questa stagione?
“Mettermi in forma per poter essere all’altezza della squadra a livello fisico e mentale, poter aiutare la squadra dal mio ruolo. Portare questa squadra a continuare a vincere per la mentalità che hanno raggiunto lo scorso anno, per la mentalità del mister e quello che ho fatto in passato. Con un Mondiale vicino, la condizione sarà al massimo per dare il meglio per questa squadra e poter arrivare nella migliore condizione e poi a fine anno per vincere qualche trofeo”

Che idea ti sei fatto dall’esterno della Roma in questi anni?
“Anche prima di venire in Italia la conoscevo, negli ultimi anni si è vista una crescita molto importante. Si vede una società molto seria da fuori e adesso che sono dentro ancora di più, credo che il trofeo che si è vinto l’anno scorso è stato chiaro per il lavoro che stanno facendo. Avranno tanti altri obiettivi e speriamo di raggiungerli insieme”

Era scritto un po’ nel tuo destino che la tua esultanza avresti dovuta farla qui a Roma
“Ero molto appassionato della città. Da bambino vedevo molti film sulla storia, sui gladiatori perché sono appassionato. E sicuramente era nel destino arrivare qui”

Perché il 21?
“Avevo parlato col direttore, lui mi aveva proposto la 10 che è molto importante qui per quello che ha fatto Totti ma credo che quel numero e quella maglia debba ancora essere sua per ciò che rappresenta. Ho ringraziato molto, c’è bisogno di tanto rispetto e responsabilità per una maglia così, un giorno magari potrò portarla ma oggi sono contento di avere il 21 che per me è molto importante. Con questo numero ho iniziato a vincere e spero di poter iniziare a vincere anche qui”.

Sei pronto per la passione dei tifosi giallorossi?
“Quando uno gioca all’Olimpico, contro la Roma, per noi sudamericani, è come giocare in Argentina o in Brasile. E’ un tifo simile che in Europa è più difficile trovarlo. Le sensazioni sono belle, quindi giocare con la propria tifoseria sarà qualcosa di unico”

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