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Dybala-Icardi, è armada argentina

I destini di Inter, Juve e Nazionale passano da Maurito e Paulo

Argentina ed Italia sono da un secolo e mezzo “cugine” non solo per motivi economici e commerciali, ma anche perché oltre la metà degli abitanti del Paese sudamericano è di origine italiana. Certo è che i due Paesi hanno un altro tratto in comune: il gioco del calcio. La nostra Serie A da sempre gode del talento dei giocatori argentini per impreziosirsi, diventando il luogo della loro esplosione e della loro definitiva consacrazione.

E la Nazionale albiceleste ha sempre fatto grandi cose con i giocatori della nostra massima serie: da “el pibe de oro” Diego Armando Maradona capitano dell’Argentina iridata in Messico a “el Pupi” Javier Zanetti, recordman di presenze a “el Rey león” Gabriel Omar Batistuta, top scorer di sempre fino a quando non è stato superato da Messi. Senza contare che il capitano dell’Argentina campione del Mondo in Argentina, Daniel Passarella, sarebbe arrivato a giocare in Italia quattro anni dopo e che il castigatore della nostra Nazionale a Italia ’90, Claudio Caniggia, proveniva da Henderson, Provincia di Buenoes Aires, e militava allora nell’Atalanta. Italia e Argentina, tante storie legate al calcio.

Molti giocatori provenienti “dall’altra parte del Mondo” sono arrivati da noi e da noi hanno furoreggiato. La nostra Serie A si gode due giovani attaccanti classe 1993, attualmente capocannonieri, e su di loro pesa il futuro della Selección di Jorge Sampaoli, quinta nel round di qualificazione a Russia 2018 e a oggi impegnata a giocarsi la qualificazione nel turno play off.

Stiamo parlando di Mauro “el cañito” Icardi e Paulo “la joya” Dybala, dieci reti in campionato in due (cinque a testa) e la consapevolezza di essere due tra i top player del calcio mondiale. Eppure i due flop consecutivi della Nazionale contro Uruguay e Venezuela hanno messo sul banco degli imputati il 7 (Icardi) e 21 (Dybala) albiceleste, rei di non aver dato il massimo contro i vinotinto, mettendo ancora di più in salita la corsa mondiale della loro Nazionale. Ovviamente a calcio (nei club, come in Nazionale) si gioca in undici e non in due, ma queste critiche non devono pesare sull’approccio dei due attaccanti verso il campionato nazionale: Inter e Juventus sono in testa con nove punti dopo tre giornate e i loro numeri 9 e 10 hanno una media di 1,67 gol a partita. La corsa scudetto delle due squadre passerà in maniera inequivocabile dai loro piedi.

Su questi due giovani giocatori le loro due squadre stanno puntando molto, anche mediaticamente: Icardi, 89 reti in cinque stagioni nerazzurre con una classifica marcatori vinta in bacheca, è il capitano della squadra e ogni anno pare sempre più completo di quello precedente, è il capitano ed il faro del team di Spalletti; Dybala, cercato in estate in maniera spasmodica dal Barcellona, è il giocatore del futuro bianconero e la Juventus gli ha assegnato la maglia numero 10, appartenuta in passato a gente del calibro di Sivori, Platini, Baggio e del Piero, proprio perché sa di avere in casa un giocatore dal valore assoluto.

Icardi e Dybala sono bomber a modo loro: più appariscente il primo (sopratutto sui social), più timido il secondo; uno esulta “alla del Vecchio”, l’altro con una maschera che gli copre la faccia; uno ha un rapporto ghiacciato (neanche gelido) con la Curva Nord, l’altro è amato dai propri tifosi; uno proprio non riesce a piacere a Maradona, l’altro ha il beneplacito di Messi. Una cosa che li accomuna è il fatto che hanno un parente che li gestisce: Icardi ha la bombastica moglie Wanda Nara, l’altro il fratello Mariano. “Wandita” ha dimostrato di farsi valere nelle trattative (si parla di un grosso ritocco all’ingaggio del giocatore-marito), Mariano ha tra le mani una vera joya, un gioiello di un valore elevato che piace a destra e a manca. A loro spetta la tutela di due patrimoni del calcio argentino e del calcio mondiale. Perché due bomber di questo calibro nascono una volta ogni mille.

Argentina ed Italia, due Paesi così lontani eppure così vicini grazie allo sport più bello del mondo. E con “Maurito” e Dybala, la storia d’amore tra il loro Paese ed il nostro continua inesorabile. Anche a suon di gol.

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