Non solo calcio nella vita di Roberta Pedrelli, dietro il mondo del pallone c’è quello dei motori, che da sempre appassiona la speaker radiofonica di Centro Suono Sport 101.5 e conduttrice della trasmissione SportPaper TV. Nuova ed importante esperienza lavorativa per Roberta, il cui mondo dei motori non è, in realtà, una novità assoluta. La speaker romana ha recentemente avviato una collaborazione con MSMOTORTV, visibile sul canale 229 di Sky (con puntate ogni martedì alle 22, nella quale, oltre al rally, vengono seguiti anche i campionati organizzati dalla PNK MOTORSPORT di Sergio Peroni, istituzione nel mondo dei motori da 50 anni). Di seguito le sue parole:
Un resoconto dell’esperienza nel mondo del Rally
“Per me non si tratta di una prima esperienza nel mondo del Rally; ho iniziato 10 anni fa, nel 2014, nel WRC2 con la squadra corse di Max Rendina, che nella stessa stagione vinse il titolo di Campione del Mondo. Il mondo dei motori mi ha sempre affascinata. Ho una passione smisurata per le macchine, ma anche per le due ruote, e amo guidare, odio fare il passeggero. Dietro una macchina da rally c’è un grande mondo: è una famiglia. Consiglio a chiunque di avvicinarsi al rally”.
Com’è passare dal calcio al Rally?
“Sono due mondi completamente diversi, ma con lo stesso movente. Alla base ci sono passione, disciplina, allenamento e regole. Naturalmente, il margine di errore nel rally è minimo; durante una partita di calcio, qualora dovessi sbagliare, puoi sempre recuperare. Se si sbaglia una curva, o non si ha molto feeling con il navigatore, sei costretto ad abbandonare la corsa o a perdere posizioni. La differenza, dunque, sta nel margine d’errore e nel margine di rischio. Non sono passata dal calcio al rally. Il calcio è sempre stato il mio primo amore. Il rally è subentrato nel tempo”
Seguirai in prima linea più di una tappa, cosa ti piace del mondo dei motori?
“Seguirò più di una tappa; dopo Varano ce ne saranno altre. Tutto ciò che registriamo è finalizzato alla valorizzazione del territorio e non solo alla conoscenza del mondo del rally. I percorsi sono spesso in zone che solcano il territorio, con strade meno battute che rivelano scenari meravigliosi. Ci sarà una tappa che io ho particolarmente a cuore, che è quella di Roma Capitale, il 26,27 e 28 luglio, divenuta tappa nazionale, e si punta a farla diventare tappa mondiale. Nasce tutto da un’idea di Max Rendina. Ho vissuto in prima persona tutte le criticità e la titubanza degli organi istituzionali nell’approvare una corsa all’interno di Roma, con le partenze spettacolari di Piazza Venezia, al Colosseo, o la prova speciale del Colosseo Quadrato dell’EUR. Il fatto che si sia arrivati alla dodicesima edizione – con equipaggi iscritti, istituzioni che danno fiducia agli organizzatori e lo sponsor – ci fa comprendere quanto noi non avessimo torto. Seguire i campionati in pista, come fatto a Vallelunga e a Varano de’ Melegari, all’Autodromo Riccardo Paletti, è un’esperienza affascinante. È emozionante scendere in griglia di partenza e intervistare piloti e addetti ai lavori prima dell’inizio della gara”.
Hai paura della velocità?
“No, anzi. Sono abbastanza spericolata e i miei amici lo sanno. Vengo anche presa in giro per questo. Una mia amica dice che le sembra di decollare in macchina con me. Una mattina un mio collega di radio mi ha chiesto un passaggio, solo per capire come mai arrivassi prima di lui, nonostante fosse mio dirimpettaio e partisse prima di me. Da quel momento ha cominciato a ricordare spesso i drift della Pedrelli”.