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Derby Milan-Inter, quando calciopoli…

Derby Inter Milan

E’ IL PRIMO CAMPIONATO DOPO CALCIOPOLI….

La Juve, tramortita dallo scandalo di Calciopoli che l’ha vista suo malgrado protagonista, se la sfanga sui campi della cadetteria; la Milano del calcio è chiamata a rispondere sul campo, approfittando dell’assenza dei bianconeri, e l’Inter in particolar modo fa capire alla concorrenza che lo scudetto “di cartone” assegnatole tramite carte bollate non è altro che il primo atto di un lungo ciclo di successi.

Il mercato di quella calda estate 2006, infatti, la vede protagonista assoluta, sottraendo ai bianconeri due pezzi da novanta come Vieira e Ibrahimovic, dal Monaco arriva Maicon mentre ritorna ad Appiano “Valdanito” Crespo a rinforzare una prima linea monstre. Il Milan, che porta ancora sulla pelle le cicatrici dolorose di Istanbul, si muove poco sul mercato, salutando FantaSheva ed accogliendo Oliveira, che tradirà le attese purtroppo. Ma vanta gente come Pirlo, Gattuso, Nesta e Inzaghi freschi di titolo mondiale.

In campionato lo squadrone di Mancini parte subito alla grande, mentre i rossoneri capiscono che in Europa può togliersi le soddisfazioni più grandi, grazie soprattutto al miglior Kakà di sempre. Nel derby d’andata, che cade ad ottobre, c’è in ballo la supremazia cittadina fra due realtà che puntano a dominare in toto la stagione. E sarà un derby ad alto tasso di adrenalina, grazie allo spettacolo offerto dalle due squadre. La partita di può dividere in due tranche. Nella prima ora abbondante di gioco, l’Inter passeggia sui malcapitati avversari, dominandoli sul piano del ritmo e dell’intensità; nella mezz’ora finale il Milan ha un sussulto d’orgoglio e sfiora il colpaccio quando sembrava sul punto di affondare del tutto.

L’Inter, nella prima frazione, gioca al gatto col topo, e sblocca subito la situazione con un colpo di testa imperioso dell’ex Crespo, su punizione magistrale di Maicon. Proprio il brasiliano, incontenibile, draga letteralmente la fascia destra, tant’è che i pericoli maggiori per Dida provengono da quel versante. Proprio Maicon si incunea nei pressi dell’area di rigore, tocca in mezzo per Stankovic; il serbo alza la testa, e trova l’incrocio con un destro non particolarmente potente ma di una precisione chirurgica. Dida è immobile. 2-0 dopo la prima frazione.

Quando nella ripresa Ibracadabra conclude una ripartenza magistrale condotta da Vieira, il discorso sembra chiuso. Idem quando un Materazzi in vena di prodezze di testa ricaccia indietro i rossoneri, illusi dal golletto beffardo di Seedorf. Ma purtroppo lo stesso Matrix, dopo aver infilato di testa Dida, si toglie parzialmente la maglia, e l’arbitro, fiscale ai limiti del fastidioso, lo caccia. Da lì cambia l’inerzia della gara, e Materazzi lo capisce sorridendo seraficamente al momento di abbandonare il campo.

Infatti Gilardino di testa trova l’incrocio con una torsione sul secondo palo stupenda, da sempre un pezzo forte del suo repertorio. Nel finale Kakà, il migliore dei suoi, con un pallonetto fantastico, beffa Julio Cesar e riapre l’incontro. Sarà l’ultimo sussulto di uno dei derby più spettacolari di sempre, di sicuro il più bello degli ultimi dieci anni. L’Inter, vincendo 17 partite di fila ucciderà il campionato, come da pronostico. Il Milan, riscatterà la tragedia di due anni prima consumatasi all'”Ataturk” prendendosi la sua rivincita contro il Liverpool di Rafa Benitez, ad Atene. Milano in cima all’Italia. Milano in cima all’Europa. Da quell’anno non è più successo contemporaneamente. Erano purtroppo altri tempi.

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