Giampaolo Pazzini, ex nerazzurro e rossonero, l’ha ricordato durante un’intervista proprio ieri: “Ero all’Inter e ho giocato il derby nell’aprile del 2011: è stato l’ultimo derby importante, ci giocavamo lo scudetto”. Era il Milan di Allegri e Ibrahimovic – squalificato in quel big match – contro l’Inter di Leonardo – fresco di “tradimento” – ed Eto’o, che dopo un girone di andata horror targato Benitez aveva compiuto una grande rimonta e si presentava alla stracittadina con un punto in meno dei cugini.
I nerazzurri, quel giorno, sembravano lanciati e in formissima, ma a vincere fu il Milan con un Pato in grande spolvero. Ha ragione Pazzini: quello fu l’ultimo derby davvero di vertice. Negli anni seguenti, invece, la stracittadina milanese ha perso smalto, fino a diventare una partita utile alle due squadre al massimo per salvare una stagione, per dare un senso ad un campionato sotto tono. A parte un 4-2 per l’Inter – allora condotta da Stramaccioni – sono stati derby quasi sempre noiosi, avari di emozioni, vinti dall’una o dall’altra squadra con episodi o fiammate isolate.
Ma a parte la qualità della gara, a mancare negli ultimi tempi è stata la posta in palio: nel 2003, per esempio, Inter e Milan si sfidavano in una semifinale di Champions League da brividi, due partite in cui Milano davvero si presentava come capitale mondiale del pallone. Quest’anno, però, qualcosa sembra cambiato.
E’ il primo derby “straniero”: Thohir da una parte e Mister Bee dall’altra hanno rivoluzionato il calcio milanese, portando con sé investimenti come non si registravano da tanto tempo. Nell’anno in cui né Inter né Milan giocano in Europa – fatto piuttosto inedito – a Milano sono arrivati su entrambe le sponde del Naviglio tanti innesti di qualità che, indipendentemente da ciò che dimostreranno in campo, rappresentano un messaggio: il Biscione e il Diavolo vogliono tornare grandi, a tutti i costi.
Il fatto che questa gara arrivi così presto può comportare diversi risvolti: è vero che i meccanismi non sono ancora rodati, ma è vero anche che questo derby può essere per entrambe le squadre un messaggio forte al campionato. L’Inter ha la possibilità, dopo due vittorie, di affermare con decisione di essere tornata una big assoluta del campionato, il Milan da parte sua vincendo la stracittadina potrebbe spazzare via quei dubbi e quelle polemiche sollevate dopo un inizio di stagione tutt’altro che brillante.
La sensazione, insomma, è che nessuno giocherà con quella paura e quell’attendismo tipici di chi ha timore di scoprirsi. Che bello sarebbe, ovviamente, se anche e soprattutto quello di ritorno fosse un derby di vertice, in cui Inter e Milan tornino a giocarsi qualcosa di importante. La Milano calcistica, oggi più che mai, ne ha bisogno. Postilla finale, che è anche orgoglio milanese: è altrettanto bello il fatto che prima di ogni derby della Madonnina si parli solo di calcio. L’ordine pubblico, da almeno trent’anni, non è mai in discussione.
Tanti sfottò, coreografie simpatiche e impertinenti, prese per i fondelli a raffica ma prima di tutto sportività e calcio giocato. Milano, insomma, sa apprezzare al meglio le proprie eccellenze: speriamo che sia così per sempre.