Intervistato da PlayRoma ai microfoni di New Sound Level, Marco Delvecchio, ex attaccante di Inter e Roma, ha parlato della sfida di San Siro di sabato tra i nerazzurri e i giallorossi.
Delvecchio: “Alla Roma devo tanto”
Sulle due città:
“La cosa più bella di Roma è la gente. Poi la città è meravigliosa, come il clima. La cosa più bella di Milano è la mia famiglia, che è rimasta a vivere lì”.
Su Inter-Roma:
“Inter-Roma è la partita fra le due società che hanno segnato la mia carriera. L’Inter mi ha permesso di giocare in Serie A, la Roma mi ha permesso di affermarmi a grandi livelli. Quello che ho adesso, quello che sono diventato, lo devo alla Roma”.
Cosa le piace di Mourinho?
“Di Mourinho mi piace il suo carattere. Ha carisma e personalità, trasmette tanto sia alla squadra sia ai tifosi. Allo stesso tempo, però, a volte potrebbe controllarsi di più: il suo pregio più grande a volte è anche il suo difetto più grande”.
La Roma crea tanto e segna poco. Come si risolve il problema?
Si risolve facendo gol. È vero che in questo momento gli attaccanti sono in difficoltà, non concretizzano le occasioni a loro disposizione, ma sono convinto sia solo un periodo poco fortunato. Sono sicuro che la Roma riuscirà a sbloccarsi anche sotto questo punto di vista e tornerà a segnare molto.
Su Abraham:
Abraham è un giocatore carismatico, di personalità. Spesso ha trascinato la squadra, ci sta un periodo di flessione. Sono sicuro che presto si sbloccherà e tornerà sui livelli a cui ci ha abituato. Ora, però, è più lui ad aver bisogno dell’aiuto della squadra che il contrario
Su Dybala e Zaniolo:
Dybala è un grandissimo giocatore, ma Batistuta era un’altra cosa sia a livello di personalità e di peso nello spogliatoio, sia per l’iconicità della sua figura. Zaniolo ha già fatto tanto per l’età che ha. Per la consacrazione definitiva gli manca la continuità: deve giocare 3-4 stagioni ad alto livello sia nel club sia nella nazionale.
Quale può essere l’obiettivo della Roma?
Il campionato è equilibrato, non vedo una squadra che possa vincere facilmente ammazzando la competizione. Ci possono credere tutti. Se la Roma dovesse trovarsi in gioco a marzo-aprile sognare non sarebbe impossibile. L’obiettivo minimo per i giallorossi è la Champions, un posto fra le prime 4 devono assolutamente raggiungerlo.