Delio Rossi, allenatore tra le altre di Lazio, Atalanta e Palermo, quest’oggi è stato raggiunto dai microfoni di SportPaper.it.
Face to Face con Delio Rossi
Salve mister, mancano 5 giornate alla fine del campionato e l’Inter festeggerà il suo 19° scudetto della storia. Si aspettava la vittoria dei nerazzurri quest’anno?
“Si, perché l’Inter è stata costruita per vincere, però pensavo che quest’anno ci fosse stata più competizione sinceramente. L’Inter sta vincendo abbastanza facilmente il titolo”.
Tranne l’Atalanta a +2 dalle altre, Napoli, Milan e Juventus si contendono la qualificazione in Champions per la prossima stagione. Secondo lei chi riuscirà a qualificarsi in questa competizione?
“Noi dobbiamo considerare una cosa, questi ultimi due campionati sono abbastanza anomali secondo me, perché c’è il Covid che certe volte fa in modo che un giocatore importante possa saltare una partita decisiva per la sua squadra, perché non ci sono i tifosi che alle volte possono cambiare un risultato visto che ti possono dare una spinta in più. Secondo me, quindi è tutto abbastanza impronosticabile, a 5 giornate dalla fine del campionato tutto è ancora in bilico. Ti faccio un esempio, secondo me, la Lazio che ha battuto il Milan lunedì, potrebbe raggiungere il 4o posto, perché per me ne ha di più, però è anche vero che i biancocelesti, nella penultima giornata, contro il Napoli ne hanno preso 5. Poi, penso che, anche il Napoli abbia un qualcosa in più.
Secondo lei, la Lazio riuscirà a rientrare in lotta per il 4° posto?
“La Lazio sicuramente potrà rientrare in questa lotta, però visto che è parecchio indietro, deve vincerle tutte, quindi, per questo, parte da una posizione di svantaggio”.
La Roma, unica squadra a rappresentare l’Italia in Europa ha perso in malo modo contro il Manchester United, cosa è mancato alla compagine giallorossa nel secondo tempo? E secondo lei, ce la farà a ribaltare il risultato al ritorno?
“Secondo me la Roma è inferiore al Manchester United, anche se l’altro ieri, nel primo tempo ha dimostrato di poter impensierire la squadra inglese visto che ha finito in vantaggio, però poi il Manchester è venuto fuori ed ha meritato di vincere perché è più forte tatticamente, fisicamente. Quello che si evince aldilà delle qualità tecniche delle due squadre, è il ritmo, è troppo diverso tra le due squadre. Infatti se noi andiamo a vedere, nelle Coppe Europee, non sempre la squadra italiana più forte va più avanti, ma a passare è una squadra come l’Atalanta che ha un ritmo diverso a tutte in Italia, anche se ha dei limiti qualitativamente rispetto alle big d’Europa”.
Dato che lei ha allenato Edison Cavani nella sua esperienza al Palermo, in che modo preparerebbe il ritorno tra la Roma ed il Manchester United per fermarlo?
“Ormai, puoi difficilmente preparare questa partita. Devi salvare la faccia più che altro, ormai la qualificazione per la finale è compromessa secondo me, c’è poco da preparare. Non puoi mettere gli animali nel recinto. Difficilmente questa partita si preparerà in maniera logica, la fortuna vuole che non c’è il pubblico, perché sennò sarebbe stata una partita, anche dal punto di vista ambientale, drammatica.”
Come giudica l’annata di Andrea Pirlo in panchina? Fosse nella Juventus lo esonererebbe e riprenderebbe Allegri oppure lo terrebbe per almeno un’altra stagione?
“A me sembra che ci sia massima fiducia nel tecnico bresciano. Io penso che Andrea Agnelli, perché è lui che ha fatto questa scelta, ha messo in preventivo che poteva anche non vincere per quest’anno, perché Pirlo non ha mai allenato prima, in nessuna categoria. Io quindi penso che Andrea resterà sulla panchina della Juventus anche il prossimo anno.”
Il Milan è stato al primo posto in tutto il girone d’andata, mentre adesso si ritrova 5°. Per quale motivo, secondo lei, la squadra rossonera ha subito questo calo? E’ giusto continuare con Ibrahimovic che ha 40 anni e con Pioli?
“Partiamo da un presupposto, non è che il Milan è una squadra strutturata per vincere il campionato, quindi era un’anomalia che la squadra rossonera fosse prima durante tutto il girone d’andata, non il contrario. Secondo me, la squadra rossonera è una squadra da 5 o 6 posto, poi se fa il miracolo arriva quarta, ma più di questo non può fare. Il Milan, secondo me, è inferiore al Napoli, all’Inter, alla Juventus. Per quanto riguarda Ibrahimovic, io non ci avrei più puntato perché ha 40 anni, però lui ha dimostrato di avere ancora delle qualità da leader per trascinare la squadra. Pioli io lo terrei, ha fatto un bel lavoro, poi bisogna valutare anche tutte le varie componenti, ripeto questo è un campionato anomalo.”
Facciamo, adesso un passo indietro. Dopo la vittoria della Coppa Italia con la Lazio, ci credeva nella vittoria di quello stesso trofeo al Palermo? Come ha vissuto quella volta i giorni precedenti a quella finale ?
“Nel momento nel quale uno arriva in finale di una competizione logicamente crede che possa vincere il trofeo. Certo, però sapevo che era davvero difficile, perché affrontavamo una squadra molto più forte di noi, l’Inter. Mi sarebbe piaciuto vincere quella competizione anche perché sapevo sarebbe stata l’ultima partita con il Palermo, e, visto, anche l’affetto che tutto l’ambiente mi ha riservato avrei voluto farmi ricordare in un altro modo, in maniera intangibile, con un trofeo importante in mano. L’ho vissuta comunque come una bellissima avventura. Secondo me i palermitani meritavano di vincere, anche per il fatto che, una marea di gente, è andata a guardare la partita, portando quindi la gioia della Sicilia anche nella Capitale.”
Lei ha allenato tanti grandissimi giocatori al Palermo, qual è il calciatore che più lo stupito? E perché?
“A me ha stupito tantissimo Edinson Cavani. Era un calciatore con delle caratteristiche assolute, uniche. Andiamo a vedere infatti che carriera poi ha fatto. Era un calciatore abbastanza talentuoso, però dal punto di vista fisico era tutt’altra cosa rispetto agli altri. Poi, comunque anche tantissimi altri giocatori mi hanno stupito parecchio. Da Pastore, ad Ilicic. Ho avuto davvero una grandissima fortuna ad allenare tutti questi grandissimi calciatori, anche se, secondo me Ilicic poteva fare molto di più viste le sue grandissime qualità, un freno alla sua carriera è dato dal suo carattere.”
Quanto tempo ci vorrà per il Palermo per ritornare in Serie B secondo lei?
“Secondo me prima si deve vedere la forza della società, perché è quella che carica la squadra, è quella che da un qualcosa in più ai calciatori. Io, per esempio, prendo la Fiorentina. La Viola ha una società forte ed, anche, se per ora i risultati ancora non sono arrivati, verranno, perché la società è forte, sa programmare il futuro, Commisso è vicino alla squadra e queste sono delle cose importanti. I calciatori non sono macchine e queste cose le sentono davvero. Comunque, resta il fatto, che i tifosi vogliono tutto e subito, ma molte volte questo non è possibile…”
Ritornerebbe sulla panchina del Palermo qualora Zamparini la richiamasse?
“Io a Palermo già una volta ci sono ritornato per preparare i playoff, quindi la risposta è scontata. Ci ritornerei perché mi ci sono trovato benissimo…”