De Sciglio vs Bonucci: chi sposta davvero gli equilibri?

DE SCIGLIO-BONUCCI: UNO SCAMBIO VELENOSO ALL’APPARENZA

Dall’estate rovente al rigido inverno, il passo è breve. Quasi come l’attimo fuggente che ha sconvolto l’intero calciomercato nel pieno di luglio: “Bonucci-Milan: è fatta”. Pochi giorni dopo arriverà anche l’ufficialità del passaggio in bianconero di Mattia De Sciglio, corteggiato e voluto dal ‘suo mentore’ Massimiliano Allegri,  tra infiniti dubbi, critiche e pochissime certezze. Il buon inizio di stagione dei rossoneri sembrava confermare le grandi aspettative di cui erano stati addossati per l’onerosa campagna acquisti. Al contrario la Juventus, orfana di uno dei pilastri portanti della BBC, appariva assai più vulnerabile. E il 3 a 0 subito con il Barcellona non fece che inasprire le polemiche. Inoltre, come se non bastasse, in quell’occasione De Sciglio, dopo soli 40 minuti, fu costretto a lasciare il campo per infortunio. Episodio che gettò ulteriore benzina sul fuoco, ammiccato dallo “scambio” estivo tra difensori.

Ma quante cose sono cambiate da quel 12 settembre! La Juventus, infatti, ora appare più solida e cinica. Le critiche piano piano stanno venendo messe a tacere, gara dopo gara. Inoltre non subisce gol da sei giornate, Champions inclusa. La clamorosa debacle subita al Marassi contro la Sampdoria rappresenta ormai uno spartiacque, un lontano e brutto ricordo. Da quegli ultimi 10 minuti la Juventus non ha mai smesso di pedalare, di reagire. Bisognava voltare pagina ed è stato fatto. Il Diavolo, invece, è sprofondato nell’inferno. Cena di Natale annullata e ritiro fissato. Chi, in estate, si aspettava tutto questo? Men che meno Bonucci, spostatosi sotto l’ombra della Madonnina per guidare con la fascia da Capitano al braccio i rossoneri verso grandi traguardi. Ma si sa, i buoni propositi non sempre son facili da attuare, soprattutto quando è tutto il gruppo che non funziona.

DE SCIGLIO VS BONUCCI, SINGOLO VS GRUPPO

A differenza degli sport individuali, in cui emergono principalmente le doti e le qualità dei singoli atleti, il calcio valorizza un giocatore grazie al gruppo. E’ questo l’elemento imprescindibile senza cui Messi o Ronaldo non avrebbero vinto 5 Palloni d’Oro. Senza cui l’Inter non avrebbe vinto il Triplete, senza cui la Juventus non avrebbe dominato per 6 anni il palcoscenico italiano, senza cui il Milan non avrebbe vinto 7 Champions League, senza cui l’Italia non avrebbe 4 stelle sul petto. Entrando nel personale, il gruppo è quell’elemento che ha permesso a De Sciglio di realizzare il suo primo gol in Serie A, di ritrovare fiducia nei propri mezzi, di riconquistare serenità e di dimostrare il suo vero valore, quello che gli aveva permesso di esordire giovanissimo in prima squadra al Milan. Le sue parole dopo l’ottima prestazione con il Bologna, infatti, ne sono testamento: “Dopo un avvio difficile io sono rimasto tranquillo, consapevole che c’era tanto da lavorare. La fiducia che mi hanno dimostrato la società e i compagni ha fatto il resto”.

Per quanto riguarda Bonucci, invece, le cose stanno diversamente. L’ex bianconero è approdato al Milan con l’intento di “Spostare gli equilibri”, di far la differenza, di diventare leader, esempio e monito per i propri compagni grazie al suo carisma, al suo carattere e alla sua predisposizione nell’impostare il gioco dalla retroguardia. Evidentemente, però, Leonardo non ha fatto i conti con il contesto in cui andava ad inserirsi: cambio di proprietà e squadra quasi completamente rivoluzionata. Fattori che nemmeno moltissimi giornalisti hanno tenuto in considerazione, generando così grandissime aspettative tra tifosi e addetti ai lavori. Risultato? Flop totale. Di conseguenza i risultati negativi si sono riflessi sui singoli, su cui inizialmente ci si aspettava grandi cose.

Insomma, la rinascita di De Sciglio e l’appannatura di Bonucci, messo però troppe volte sul banco degli imputati ingiustamente, dimostrano nuovamente che il singolo ha bisogno di un gruppo solido e unito per dare il meglio di sé. E quando ciò accade le due parti si completano una con l’altra, generando armonia e bellezza. Infine, per dirla in modo ironico, possiamo affermare che è il gruppo a spostare gli equilibri.