Intervenuto in conferenza stampa, Daniele De Rossi ha parlato in vista della partita di domani sera contro l’Inter.
De Rossi: “Renato Sanches fondamentale come gli altri”
Queste le sue parole:
Con quale coraggio state preparando la gara contro l’Inter? “Col coraggio dei giocatori forti, noi siamo pieni di giocatori. Coraggio, intelligenza, conoscenza. Ogni squadra è battibile, anche l’Inter, che è la squadra più forte del campionato. Si alza il livello da quando sono arrivato, si alza l’attenzione, cambia la metodologia di preparazione alla gara. L’Inter è abituata ad avere il pallone, a dominare il gioco, ma ci sono delle cose che possono dare loro fastidio. Loro sono forti ma siamo consapevoli di essere una squadra forte”.
I funerali di Losi, cosa è successo? “Non ho chiesto la data, il luogo. La partita mi ha distratto e ho commesso un errore grave. Non è un errore in malafede, mi dà fastidio non essere andato a salutarlo. Non è questione di ruolo e protocollo, è una questione di rapporti tra me e lui. Suo figlio è molto simile al padre, sa benissimo il rapporto che c’era tra noi. Mi dispiace molto non averlo salutato, la distrazione è grave perché c’era un rapporto grave. Non avevo niente da fare, ho aperto un post sui social e ho visto le foto e non ci potevo credere. Sono stato disattento, ho chiesto, spero e credo debba finire lì”.
Lukaku? “Devo scindere l’aspetto emotivo da quello calcistico. Mi basta la stessa partita fatta contro il Cagliari. Mi è piaciuto tantissimo, ha giocato per la squadra, ha tirato in porta e ha fatto iniziare le azioni più importanti. L’emozione saprà gestirla, a volte quando giochi contro squadre forti ci sta di toccarla di meno”.
Perché le difficoltà nei big match? Casualità? “Alla casualità credo poco. Mi stai chiedendo però di commentare partite che non ho allenato io. Le ho viste da spettatore, i numeri poi non mentono ma vediamo domani. Quando giochi contro squadre forti, ci sta perdere e giocare peggio, ma anche noi siamo forti. L’Inter è tanto forte, il Milan è tanto forte, la Juve sta tornando a essere tanto forte. Noi stiamo cercando di far partire un percorso che possa portare a essere la squadra che vince tante di queste partite”
Problema di testa? “Pariamo di giocatori che hanno vinto il mondiale, la Coppa America, l’Europeo, gare di livello importantissimo. Sarebbe offensivo verso i giocatori dire che è un problema di testa. A volte, nel braccio di ferro puoi perdere ma noi lavoriamo perché il braccio di ferro sia dalla parte nostra questa volta”.
Con l’Inter è stata spesso una gara di alta classifica quando giocava lei. “Ci siamo giocati scudetti e coppe Italia con loro ma, a parte qualche coppa Italia e Supercoppa, sono stati più bravi loro. Mi dispiace aver giocato già a San Siro perché lo considero lo stadio più emozionante, dopo il nostro. Sarà una sfida altrettanto bella quanto quelle di quegli anni lì”.
Smalling e Renato Sanches? “Renato Sanches è un elemento fondamentale come tutti gli altri. Si stanno rimpicciolendo le distanze fisiche tra loro e il resto dei compagni. Si allenano con noi e fanno poi un lavoro supplementare. Non li ho visti ancora tanto sul campo ma, da quel che poco che ho visto, saranno importanti per noi”.
El Shaarawy? “Lo conosco da tanto, sta avendo un’evoluzione mentale importante. Prima era buono, leggerino, mi arrabbiavo a morte ma ora è diventato un giocatore vero. Anche quando vedevo la Roma da tifoso, avevo la sensazione potesse fare male in ogni momento. Bravo anche Zalewski quando è entrato contro il Cagliari, a lui tengo tanto. Sono contento degli esterni alti a sinistra”.
Giocherà domani? “Ora vuoi troppo. Ogni partita richiede una sua strategia. Se ti dico se gioca o non gioca capisci la formazione”.