De Rossi: “Dybala? Abbiamo sentito che c’è qualcosa, ma è convocato. Il sogno è riportare la Roma più in alto possibile”

Il tecnico giallorosso ha risposto in merito alle voci della possibile cessione di Paulo Dybala e non solo..

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DANIELE DE ROSSI PARLA CON PAULO DYBALA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Intervenuto in conferenza stampa, Daniele De Rossi, tecnico della Roma, ha parlato in vista della sfida di campionato contro il Cagliari ma soprattutto della possibile cessione di Paulo Dybala in Arabia Saudita.

De Rossi: ” Nessuno è più importante della Roma”

Ci sono indisponibili per Cagliari? Come sarà gestita la vicenda Dybala?
“Non ci sono indisponibili, Paredes giocherà con la Primavera perché è squalificato e ha bisogno di minuti. Siamo contenti di avere questo sostegno dalla Primavera, Paredes giocherà un numero di minuti prestabilito. Dybala? Abbiamo sentito che c’è qualcosa, ma Paulo sta con noi. Tutti i giocatori hanno delle situazioni aperte di mercato, ma Dybala viene con noi, non ci sono problemi ed è convocato.”

Prima stagione dall’inizio da allenatore della Roma: quali sono le tue ambizioni e i tuoi sogni?
“Sono le speranze di altri 8/9 allenatori che lotteranno per gli stessi obiettivi. Spero di continuare a vedere questo entusiasmo e dedizione al lavoro che la squadra ha avuto nel precampionato. La prima fase era piena di giovani, ci hanno dato una mano e grazie al loro alto livello la qualità non è calata. L’ultima parte è stata fantastica. Mi piacerebbe dire che quelli che ci sono oggi ci siano anche il 2 settembre, ma sappiamo che non è così per nessuna squadra. Il sogno è di riuscire a riportare questa squadra più in alto possibile e la direzione dal punto di vista mentale dei giocatori è ineccepibile”.

L’allenatore De Rossi come valuta l’eventuale perdita di Dybala? Da tifoso come si fa a digerire un’eventuale partenza così importante?
“Non puoi chiedermi di fare il tifoso, lo sono ma ora non posso farlo. I tifosi sono legati a determinati momenti di un giocatore e solo uno sopra di me sa cosa significa essere così legati a un popolo. Da allenatore devo cercare di non parlare dei rumors, delle voci… Non sono stato presente nelle discussioni e poi domani c’è una partita importante. Penso che Paulo spiegherà domani ciò che è successo in questi giorni. A livello tecnico Paulo è un giocatore molto forte. Quello che dovevo dire l’ho detto alla società e a Paulo, parlo sempre con tutti i giocatori, ho un bel rapporto e dico sempre le cose in faccia. Finora sta funzionando per quanto riguarda il rapporto umano. Nessuno è più importante della Roma, niente e nessuno. Io non ho nessun interesse od obbligo di silenzio, io voglio solo fare una squadra forte. All’allenatore salva una squadra forte e i risultati buoni, voglio solo quello. Io voglio fare una grande carriera da allenatore e una grande stagione con la Roma, il mio obiettivo sarà lasciare la Roma in una posizione di classifica superiore a quella che ho trovato”.

Soulé?
“A volte ci limitiamo a vedere che ha giocato in una squadra retrocessa… In 5/6 statistiche è uno dei primi tra gli Under 23 in Europa. Noi dobbiamo essere bravi a metterlo a suo agio. Anche tutti gli altri ragazzi si sono inseriti bene, stanno tenendo il livello di questa squadra alto”.

Come si concilia la perdita del giocatore più forte con l’avere una squadra più forte? Mourinho si lamentò dell’assenza di una persona che potesse parlare proprio di questi argomenti: anche a lei farebbe piacere? Non avverte l’assenza di questa persona?
“Neanche un dirigente può parlare di queste cose, si tratta di qualcosa in più di semplici voci, ma magari il 2 settembre ne parleremo tranquillamente. Non è che io non voglio parlare di questa cosa, ma al momento non si sa niente, anche un dirigente e Dybala farebbero fatica a parlare di una cosa non compiuta. Io vorrei parlare di meno, anche da giocatore era così. Le conferenze prepartita sono totalmente inutili, non c’è bisogno di una figura comunicativa. Ma se domani entrasse nello staff una persona del genere la valuteremo e magari sarei anche contento. Dybala? 24 mesi fa il Napoli ha venduto tutti i top e poi alla fine dell’anno ha vinto lo scudetto. A volte le squadre anche perdendo dei pezzi si ricostruiscono e rinascono”.

Ha percepito da parte dei presidenti una voglia di consenso popolare nel mercato?

Non capisco a che operazione ti riferisci. La società ha il suo modo per analizzare gli acquisti che sono sempre stati avallati anche da me. Nessuna voglia di cavalcare l’onda popolare sul mercato, abbiamo tanto lavoro da svolgere.

Dove si investirà ancora sul mercato. C’è una zona di campo che necessita di un acquisto?

Il mio discorso alla squadra è stato proprio questo: “So che ora si può essere distratti ma è il momento di pensare al Cagliari”. E poi ancora: “Possono venire altri giocatori ma ho sempre parlato con chiarezza con i miei calciatori”.

Che lavoro sta facendo con Dovbyk e quali sono le differenze di caratteristichee con Lukaku?

“Le consegne bene o male sono quelle. È un grande finalizzatore, sa associarsi con i compagni e tecnicamente è molto pulito. Inizialmente dicevamo ai nuovi tante cose, gli davamo tante consegne io e il mio staff, poi abbiamo deciso di lasciare i calciatori più liberi.