De Boer in conferenza stampa dice di avere in pugno lo spogliatoio, ma ammette anche che la situazione e’ difficile.
Ecco le parole di De Boer come riportate da sportmediaset:
– Situazione difficile: che voglia ha di prendersi una rivincita?
E’ sempre così, ma sono stanco di parlare di queste cose. Da questa discussione non si ricava niente, non serve. Contano solo i giocatori e la squadra e mi interessa solo capire come possiamo cambiare questo momento che è molto difficile. Società, staff tecnico e squadra devono restare uniti per migliorare. E’ solo una questione di tempo, anche se so che nel calcio non c’è pazienza. Ma non posso fare altro che restare concentrato sulla prossima partita.
– Le daranno il tempo di cambiare le cose? Ha parlato con la dirigenza?
Stiamo cominciando un progetto che non sarà facile perché veniamo da cinque anni senza titoli. Vogliamo cambiare tutto questo ma ci vuole tempo e la società sa che stiamo provando a fare il meglio per l’Inter.
– Secondo lei ha la squadra in pugno? Molti giocatori giocano sotto le proprie possibilità…
Sì, sento di avere in mano la squadra. Ho molta fiducia in loro ma sappiamo che dobbiamo migliorare molto. Il primo tempo contro l’Atalanta è stato il peggiore da quando sono arrivato e mi sono molto arrabbiato nell’intervallo. Nella ripresa abbiamo cambiato atteggiamento e ho visto giocatori più coraggiosi giocando molto meglio. Se c’era una squadra che meritava di vincere era l’Inter.
– Si sente protetto dalla società?
La dirigenza è sempre qui ad Appiano e parliamo molto. Il rapporto è sereno e con uno scambio di opinioni reciproco. Sento la loro fiducia e in questo momento è importante, sia per me che per la squadra. Crediamo molto in questo progetto nonostante le difficoltà
– Battere il Torino potrebbe non bastare per evitare l’esonero: cosa penseresti?
Io a questa cosa non ci penso, sono concentrato su come preparare al meglio la sfida contro il Torino. Sappiamo che era un progetto difficile, ma dobbiamo restare uniti in questo momento duro ed è ciò che sento.
– Qual è stato l’aspetto più difficile da gestire in questi mesi?
Col senno di poi è sempre più facile. Io posso dire che molte volte abbiamo giocato come volevamo, quindi possiamo farlo. Per adesso l’ho solo intravista. In questo momento non possiamo sbagliare, ma ci serve tempo per vedere la mia Inter. E’ difficile per me con 29 giocatori nuovi e altri delusi perché non giocano.
– L’avrebbe costruita in questa maniera questa rosa iniziando a giugno?
Qualcosa sarebbe cambiato perché se si hanno a disposizione le settimane di precampionato per capire i problemi della squadra è un conto, invece adesso li sto affrontando durante il campionato ed è decisamente più difficile. Sto conoscendo la squadra sempre meglio passo per passo, ma non è questa la normalità. E’ un problema in questo momento. Sapevo che era difficile, anche la società, ma ho accettato e lavoriamo per migliorare la situazione. L’Inter ha voluto cambiare approccio e giocare più offensivi, ha fatto questa scelta, ora servono i risultati. Cambiando allenatore non è che tutti questi problemi verrebbero risolti, avrebbe gli stessi problemi.
– Cosa ti aspetti dal Torino?
E’ una squadra che pressa alto e gioca a calcio. Sono in forma e il tridente offensivo sta facendo bene. Ljajic e Belotti sono in un ottimo momento e vengono a San Siro con fiducia. E’ la partita giusta per cambiare la nostra stagione, dobbiamo vincere. Sarà una sfida interessante.
– Sono due partite che sbagliate l’approccio?
Ho un’opinione diversa, contro il Southampton abbiamo giocato con disciplina ed è quello che chiedo ai ragazzi in questo momento. Con l’Atalanta invece no.
– Perché l’avversario arriva sempre prima sulla palla?
Ripeto, a Bergamo abbiamo fatto molto male il primo tempo e non mi spiego perché abbiamo giocato così male. Andare sempre sotto col punteggio non fa bene al nostro gioco, serve più concentrazione e cercare di andare in vantaggio.
– Ci saranno diversi cambi di formazione?
Non posso dirlo. Voglio una squadra unita e che imponga il nostro gioco. Non contano gli undici quanto lo spirito che si metterà in campo con la sola idea di vincere la partita
– E’ ancora contento di aver scelto l’Italia?
Sì, mi piace molto l’Italia, Milano, l’Inter. Mi sento rispettato dai tifosi e vivo bene qui. Le condizioni sono perfette per vivere bene e lavorare
– Qual è la critica che l’ha più ferita?
Non leggo molto i giornali in questo momento né guardo la tv. Non serve per cambiare le cose, conta solo il lavoro col mio staff tecnico sul campo. Sarebbe meglio se la gente parla bene di te o dell’Inter, però mi interessa poco in questo momento
– Si sente appoggiato anche da Thohir oltre che da Suning?
Sì intendevo parlare anche di lui, sento la sua fiducia
– Che fine hanno fatto Banega e Gabigol? Come sostituirà Medel?
Sono questioni tattiche e non le devo spiegare a tutti. Sono decisioni mie, sono contento di Ever ma abbiamo tanti buoni giocatori. In questo momento sto scegliendo Brozovic, ma non è una bocciatura. Gabriel deve capire il calcio europeo, gli serve tempo e farlo entrare in squadra in questo momento non è la cosa migliore.
– Si è arrabbiato con Medel per la squalifica?
Ha abbandonato la squadra e tutta l’Inter in questo momento. Un giocatore esperto come lui ci serve molto in questo momento