Home Serie A Daniele Cacia, storia di un leader silenzioso

Daniele Cacia, storia di un leader silenzioso

Cacia

Undici reti in questa stagione, cinque nelle ultime cinque giornate, due, decisive, nell’ultimo turno contro il Cagliari: sono questi i numeri in crescendo di Daniele Cacia, giocatore che sta trascinando l’Ascoli ad una salvezza che sembra tutt’altro che un miraggio. Classe ’83, il bomber calabrese non è mai stato uno di quei calciatori con i riflettori sempre puntati addosso ed ha sempre preferito lasciar parlare per lui il campo e i numeri. Numeri che, soprattutto nel campionato cadetto, sono senza ombra di dubbio da grande giocatore.

LA CARRIERA

Cacia cresce ed esordisce all’inizio del nuovo millennio con la maglia del Piacenza, non ancora diciottenne. Dopo qualche stagione negativa, caratterizzata da guai fisici, in cui viene girato in prestito prima alla Ternana e poi alla Spal (Serie C1), nella stagione 2003-04 ritorna alla base disputando 13 gare e mettendo a segno la sua prima rete in Serie B (Piacenza – Napoli 3-2). Ceduto ancora in prestito nella stagione successiva, torna a Piacenza nella stagione 2005-06 in cui diventa titolare ed esplode definitivamente, anche se gli infortuni ne fermano più di una volta la crescita.
Dopo varie stagioni altalenanti tra Piacenza, Lecce, Reggio Calabria e Padova (con una parentesi a Firenze nel 2008 nella quale esordisce in Serie A), il 31 agosto 2012 viene acquistato a titolo definitivo dal Verona con l’obiettivo di guidare gli scaligeri, a suon di gol, alla promozione diretta, obiettivo peraltro centrato in pieno. Cacia concluderà quella che forse rimane la sua migliore annata conquistando il titolo di capocannoniere con 24 reti in 39 presenze. La stagione successiva in A colleziona appena 13 presenze e nessun gol, svincolandosi a fine anno.

L’ORGOGLIO DEL BOMBER

Ancora una volta, superata oramai la soglia dei 30 anni, Cacia deve ripartire dalla Serie B e sceglie di farlo con una società ambiziosa, il Bologna, dove ottiene nuovamente la promozione ma ancora una volta non viene ritenuto adatto per la Serie A, non venendo inserito nella lista dei 25.

L’11 settembre del 2015 viene dunque ingaggiato dall’Ascoli, chiamato questa volta in una società che si deve salvare. Dato di nuovo per finito, l’ex talento del Piacenza dimostra tutta la sua forza conquistandosi subito il posto da titolare e diventando in breve tempo il leader indiscusso della squadra. Il primo marzo 2016, in occasione della sfida con il Modena, ottiene per la prima volta la fascia di capitano all’uscita di Giorgi, un riconoscimento che per alcuni è considerato scontato e inutile, ma non per lui, che a 33 anni dimostra ancora di avere voglia e grinta da vendere. La dimostrazione più bella è arrivata in quest’ultimo turno, in particolare con la seconda rete messa a segno contro i sardi, un cucchiaio degno del miglior Francesco Totti.

Cacia non sarà il capitano giallorosso, ma le sue oltre 100 reti in Serie B hanno fatto sognare tante città e continuano a far sognare Ascoli, una piazza che di certo non si accontenta facilmente ma che ha riconusciuto la professionalità del bomber di Catanzaro, vero e proprio idolo del “Cino e Lello Del Duca”.

Exit mobile version