1,2,3 Maldini! Daniel prosegue la dinastia rossonera

Nel Milan va in rete un altro Maldini! Daniel prosegue la dinastia rossonera dopo papà Paolo e nonno Cesare

Maldini
Daniel Maldini

Un Maldini a segno dopo 13 anni nella vittoria rossonera sullo Spezia

Il successo di ieri del Milan sul campo dello Spezia passerà alla storia; non ce ne vogliano i tifosi della società spezzina ma la notizia del giorno non sono stati certo i tre punti conquistati dalla formazione di Pioli, quanto la rete, la prima in serie A al suo esordio da titolare, realizzata da un Maldini; Paolo aveva segnato l’ultima volta nel marzo del 2008: 13 anni e 179 giorni fa, La rete del classe 2001 rossonera è arrivata invece 60 anni e 222 giorni dopo l’ultima di nonno Cesare, contro il Catania nel settembre del 1961.

In principio fu Cesare Maldini, primo capitano italiano Campione d’Europa

Daniel raccoglie quindi la pesante ma gratificante e gloriosa eredità della dinastia più importante del nostro calcio. Una dinastia  interamente a tinte rossonere, anche se Cesare per la verità iniziò la carriera nella Triestina per chiuderla poi nel Torino. Di piede elegante, cosa non proprio comune ai suoi tempi per un difensore, Cesare inizia a calcare i campi di calcio nel ruolo di terzino, giostrando su entrambe le fasce, per poi spostarsi al centro, preferibilmente come “libero”. Dotato di un buon tocco di palla, abile nel gioco aereo e con buona visione di gioco, Maldini aveva nel carattere e nel suo ascendente carismatico nei confronti dei compagni, le sue doti migliori; tuttavia la troppa sicurezza nell’uscire palla al piede anche dalle situazioni più intricate, lo portò a volte a compiere svarioni di una certa gravità, tanto da far coniare alla stampa dell’epoca il termine “maldinate” per sottolinearle.

Diventato capitano del Milan fu lui che nel 1963, al termine della vittoriosa sfida contro il Benfica di Eusebio, alzò al cielo la prima Coppa dei Campioni vinta da una squadra italiana!

Con il Milan Maldini collezionò in tutto 347 partite realizzando 3 reti e conquistando, oltre alla citata Coppa dei Campioni, anche 4 scudetti ed una Coppa Latina. Come allenatore, tatticamente italianista convinto, fu vice di Bearzot ai Mondiali di Spagna 1982 e da tecnico dell’Under 21 portò a casa 3 titoli europei.

Paolo Maldini, insuperabile barriera rossonera nell’epoca d’oro del Milan

Venne poi il tempo di Paolo; cresciuto in rossonero, vestì per tutta la carriera, lunghissima, soltanto la maglia del Milan, vincendo trofei, nazionali ed internazionali, a livello industriale: 7 scudetti, 1 Coppa Italia, 5 Supercoppe italiane, 5 Coppe dei Campioni/Champions League (con il record di 8 finali giocate, a pari merito con Francisco Gento), 5 Supercoppe europee, 2 Coppe Intercontinentali e 1 Coppa del mondo per club FIFA, raccontano da soli, senza bisogno di troppe parole, quanto l’eclettico difensore lombardo ha saputo fare; il tutto mostrando sempre una correttezza ed eleganza che lo hanno contraddistinto fuori e dentro il rettangolo verde.

Strepitosa anche la carriera azzurra, alla quale manca però l’alloro più ambito, che lo ha visto protagonista per ben 126 volte delle quali 74 con al braccio la fascia di capitano (in entrambi i casi si trattò di record assoluti superati soltanto qualche anno dopo da Fabio Cannavaro).

Destro naturale ma in grado di calciare con entrambi i piedi, Maldini ha ricoperto principalmente il ruolo di terzino sinistro e poi di difensore centrale. Stilisticamente perfetto, Paolo era un difensore di estrema efficacia: abile sui palloni alti, implacabile nei contrasti, veloce e dotato di gran senso tattico che gli consentiva di guidare il reparto e di inserirsi in attacco con estrema pericolosità e grande tempismo.

Ora tocca a Daniel onorare la maglia rossonera nel nome dei Maldini

Ed ora, da ieri, il testimone passa a Daniel che a differenza dei suoi illustri predecessori, giostra dalla metà campo in avanti. Gran fisico e tanta voglia di sfondare, “nel nome del padre”… e pure del nonno!