Dani Alves: tradimento o non tradimento?

Matteo Darmian

Dani Alves sbatte la porta e se ne va da Guardiola: la sindrome del core ‘ngrato ha colpito ancora

Ha suscitato malumore tra i tifosi bianconeri l’addio di Dani Alves dopo una sola, ma grande, stagione con la maglia della Juventus. Non proprio un addio, ma una rescissione contrattuale molto amara per uno dei migliori interpreti della fantastica stagione della Juve che si è fermata a ridosso del Triplete. Per l’ex numero 23 di Juazeiro si prospetta un contratto biennale con il Manchester City del suo maestro Pep Guardiola. La rescissione impedirà al club bianconero di incassare i 5 milioni di euro preventivati, in quanto il giocatore si troverà libero da vincoli contrattuali.

Una notizia inattesa per la piazza bianconera che aveva trovato nell’ex Barcellona uno dei fari dello spogliatoio. La società di corso Galilieo Ferraris non aveva preso bene alcune uscite del giocatore, tra cui la celebre “se Dybala vuole crescere, deve lasciare la Juventus”. Apriti cielo: Dani Alves accusato di lesa maestà nei confronti di una squadra che lo aveva preso a parametro zero la scorsa estate e che, praticamente, ha aspettato sette mesi abbondanti per avere il Dani Alves dei tempi blaugrana. Una delusione enorme, anche perché il giocatore da marzo alla finale di Cardiff è stato uno dei migliori tra gol decisivi, assist e partite giocate con la media del 7. E ora, a meno di un anno dal suo approdo sotto la Mola, saluta tutti e se ne va in Premier a racimolare il suo ultimo contratto importante (il giocatore ha compiuto 34 anni lo scorso 6 maggio). Dani Alves potrà giocare un’altra stagione in Champions League e gli sky blues, giunti terzi in campionato a quindici punti dal Chelsea campione, potrebbero essere inseriti in seconda o terza fascia e quindi sorteggiabili con la Juventus testa di serie.

Questo fulmine a ciel sereno ha portato all’addio di uno dei più forti terzini destri degli anni Duemila, uno dei più vincenti e uno dei più amati per quanto riguarda garra, precisione, fantasia e voglia di vincere. Del resto, Dani Alves quest’anno ha aggiunto altri due trofei alla sua ricca bacheca, anche se avrebbe voluto inserire la sua quarta Champions League e conquistare il terzo Triplete della sua carriera.

La paura dei tifosi juventini e che ora ci sia un fuggi-fuggi da Torino, visto che oltre a Alves potrebbero essere ceduti (a cifre multimilionarie però) Leonardo Bonucci, Alex Sandro (che piacciono entrambi al Chelsea di coach Conte) e Juan Cuadrado.

Tornando al terzino destro di Bahia, anche lui nel suo piccolo è entrato nella storia recente della Juventus, ha fatto bene il suo compito (anche se a dire il vero sarebbe stato meglio se avesse giocato “da Dani Alves” sin da settembre e non da primavera in avanti) e ha chiuso la sua esperienza in Piemonte con la vittoria di altri due titoli che portano il suo ricco palmares a ben 36 trofei conquistati nelle quindici stagioni da quando è in Europa (era approdato nel 2002 al Siviglia).

Marotta ha detto di essere molto amareggiato per la conclusione del rapporto con il giocatore, ma alla fine gli ha augurato buona fortuna con la nuova squadra. Le parole di Dani Alves rivolte a Dybala sulla sua crescita professionale e, in pratica, al fatto che la Juventus non è ancora arrivata ad essere un top team europeo suonano come un tradimento per i tifosi bianconeri. Per carità, sette finali perse su nove giocate sono tante ma è altrettanto vero che mister Allegri ha portato la Juventus alla seconda finale di Champions in tre anni. Non proprio poca roba.

I supporter bianconeri ora potrebbero rivedere in campo il loro “pendolino svizzero”, Stephan Lichtsteiner, otto mesi meno di Dani Alves ma con ancora molto da dare alla causa bianconera.

Una cosa è però certa: di terzini destro ne è pieno il Mondo, ma di re dei social come Dani Alves ce ne sono pochi. Peccato che ciò non sia servito a fare il Triplete.