Tra i talenti nella rosa del Sassuolo, squadra che in questo avvio di stagione sta stupendo tutti, c’è senza dubbio lui. Ecco chi è Giacomo Raspadori.
La sua storia
Giacomo Raspadori nasce a Bentivoglio, in provincia di Bologna il 18 Febbraio del 2000. Il ragazzo viene acquistato dalle giovanili del Progresso (squadra locale) per andare nel Sassuolo già nel 2009. Con i neroverdi fa tutta la trafila delle giovanili dove si mette in mostra per i suoi numeri. 24 goal in due stagioni con la Primavera. Chiuso il suo percorso nelle giovanili, De Zerbi si è tenuto stretto il suo giovane attaccante, coinvolgendolo in prima squadra. Esordisce in Serie A nella stagione 2018/2019 contro l’Atalanta solamente per un minuto. Nella scorsa stagione è stato, invece, convocato con regolarità ed è stato anche titolare in Coppa Italia contro il Perugia. Non l’esordio che sognava vista la sconfitta per 1-2 in casa ed eliminazione.
L’11 Luglio della passata stagione, All’Olimpico contro la Lazio, è arrivata la prima gioia in Serie A per il giovane talento neroverde . Dopo soli 8 minuti Raspadori aveva già segnato: Bourabia porta palla fino al limite dell’area, cadendo serve il classe 2000 che trafigge Strakosha con un destro all’angolino. Il giovane attaccante del Sassuolo, però, era finito in posizione irregolare e per questo il gol venne annullato. Dopo 51 minuti, il gol, valido questa volta, arriva: Caputo lo serve a tu per tu con Strakosha e Raspadori non sbaglia realizzando il momentaneo 1-1. Rete che gli permette di diventare il primo giocatore neroverde a segnare al suo esordio da titolare in A. Da quel momento Raspadori diventa parte integrante della rosa di De Zerbi entrando spesso a partita in corso. Quest’anno è partito forte ed ha già ha collezionato 7 presenze su 10 partite giocate dai neroverde, realizzando con 1 assist.
Caratteristiche tecniche
Alto 1,72, baricentro basso e vicino a terra, Raspadori ha una reattività che gli permette di giocare in una frazione di tempo brevissima. Una caratteristica esaltata anche dal suo ottimo primo controllo e da una conduzione palla precisa e sensibile con entrambi i piedi.
Il centravanti del Sassuolo è certamente in grado di interpretare al meglio il ruolo di terminale offensivo, perché sa accorciare la squadra abbassandosi sulla terza linea, sa porsi come riferimento per la distribuzione del gioco, sa rappresentare l’uomo da servire e da cercare a tutto campo, in orizzontale e in verticale, per lo sviluppo, e sa muoversi con intelligenza. In due parole: attaccante moderno.
Quando poi viene servito in profondità rasoterra Raspadori è rapido, intenso, difficile da contenere. La sua rapidità in spazi brevi lo rende formidabile nella preparazione al tiro negli ultimi metri, soprattutto perché il buon uso di entrambi i piedi rende difficile leggere le sue intenzioni. Anche quando il marcatore riesce a prendere contatto nel corpo a corpo la sua forza negli appoggi con le gambe è tale da permettergli di girare attorno a difensori anche molto più alti e potenti di lui.
Idoli/ curiosità
Durante una Intervista a World football Scouting nel 2019 Raspadori ha ammesso chi è il suo idolo: “ho sempre ammirato un giocatore in particolare, Sergio Aguero, soprattutto per il suo movimento senza palla e per la sua grande capacità di finalizzazione. È un giocatore che fa sempre la scelta giusta e pur essendo un uomo d’area propizia molti assist e molte giocate utili al collettivo”.
Infine, una curiosità è l’importanza della famiglia per Raspadori: “Alla mia famiglia devo veramente tanto, mi hanno sempre sostenuto e sopratutto mi hanno trasmesso quelli che sono i valori più importanti per essere un uomo prima di tutto il resto. Se ho avuto ed ho la fortuna di fare il settore giovanile nel Sassuolo Calcio, è sopratutto grazie a loro ed ai loro sacrifici, poiché per i primi 5 anni mi hanno sempre accompagnato da Bologna fino a quando sono stati introdotti i pulmini.”