Da Moratti a Thohir, l’Inter che cambia…

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Da Moratti a Thohir, l’Inter è nel pieno di un cambiamento epocale, se consideriamo la storia recente interista, nella quale la famiglia Moratti ha investito denaro e passione per portare la squadra nerazzurra ai vertici del calcio nazionale ed internazionale. Quasi venti anni di presidenza, quella del figlio Massimo, che ha ripercorso la storia e le vittorie del papà Angelo. Una gestione passata per trionfi, polemiche e cadute. Calciopoli, le liti con la Juve, le lotte con la Roma per il tricolore, scudetti “di cartone”, Moratti ha vissuto in primissima persona tutto ciò. Ha sofferto, ha esultato, ha portato grandissimi nomi e meteore delle quali nessuno ricorda più le gesta e allenatori di assoluto valore. Cose da tifoso. Sì, perché in casa Moratti l’Inter è questione di vita, una grande passione, un amore viscerale. Probabilmente l’ex numero uno s’è fatto indietro anche a causa del troppo volersi concedere alla causa nerazzurra. Sicuramente la notte di Madrid, nel maggio 2010, in cui l’Fc Internazionale alzò al cielo la Champions League, rimarrà il ricordo più bello, indelebile, l’anno della tripletta entra di diritto nella storia del calcio mondiale. Probabilmente però con quei trionfi si chiuse un’epoca, un pezzo di storia dell’Inter.

Poi, cronaca dei giorni nostri, arriva il magnate indonesiano Thohir, simbolo di un calcio che sta inesorabilmente cambiando, il quale probabilmente non conosceva la storia dei Moratti, la storia dell’Inter e che, di sicuro, non ne è tifoso ai livelli morattiani. Tuttavia sembra che con il passare del tempo si stia appassionando a questa “pazza” squadra, a questi colori, a questa storia fatta di cadute e trionfi. Ha trovato Mazzarri, ha riportato Mancini, promette una grande Inter per il futuro. I tifosi ne apprezzano il profilo composto, determinato, mai urlato. Gli chiedono di riportare la squadra ad altissimi livelli, di non trascorrere altri anni nell’anonimato, “amala”, gli dicono sulle note dell’inno. Garante e collante tra società e tifosi può essere proprio l’ultimo arrivato, quel Roberto Mancini che dieci anni fa riportò l’Inter alla vittoria, spianandole la strada verso i trionfi di Mourinho. Un indonesiano che si appassiona al nostro calcio? Che può investire e vincere? Sì, all’Inter questi “miracoli” possono accadere.