La rivelazione senza dubbio di questo avvio è senza dubbio l’Hellas Verona che dopo le tante cessioni effettuate questa estate si pensava potesse subire il colpo e invece, come lo scorso anno, sta facendo un grande campionato anche grazie alla difesa è al suo nuovo talento, Matteo Lovato.
La sua storia
Matteo Lovato nasce a Monselice, provincia di Padova, il 14 febbraio del 2000. Inizia a giocare a calcio proprio nel settore giovanile del Padova. Lovato gioca nella squadra veneta fino al 2016, quando il Genoa lo osserva e decide di portarlo nel proprio settore giovanile. Con il Genoa gioca il campionato under17 nel 16/17, scendendo in campo 18 volte e segnando due reti. Nella stagione 17/18, aggregato spesso alla Primavera, non gioca mai, e la stagione va in archivio in maniera piuttosto deludente. Nell’estate 2018 torna al Padova in prestito. Qui viene immediatamente aggregato alla formazione primavera, di cui è subito capitano, e gioca 18 volte tra campionato e coppa. Lovato viene quindi riscattato dal Padova. La stagione 2019/20 è quella del passaggio tra i professionisti. Lovato, agli ordini di mister Salvatore Sullo, diventa immediatamente titolare di un Padova che punta dritto al ritorno in Serie B. A gennaio passa per 500 mila euro al Verona che lo ha tenuto sotto controllo per tutta la stagione.
Le buone cose mostrate in Serie C, infatti, hanno convinto il Verona a investire su di lui, con Juric che lo lancia in Serie A già nel finale dello scorso campionato, nelle ultime battute del match contro l’Atalanta. Un esordio tutt’altro che banale, al cospetto del miglior attacco della scorsa Serie A e di giocatori del calibro di Muriel, Zapata e Gomez. Un assaggio di grande calcio, un’occasione propizia per mostrare subito il proprio temperamento e la propria personalità. La sua “prima” vera partita è stata contro la Roma alla prima giornata di questo campionato, quando al minuto 19′ del primo tempo entra per il ko di Alan Empereur. Una prestazione fatta di grinta, calma e concentrazione che gli è valsa il plauso di Ivan Juric e la titolarità della difesa gialloblù, Infatti Lovato quest’anno ha già giocato 10 partite, saltando solamente il match contro il Sassuolo per infortunio.
Nello scacchiere dell’Hellas Verona ha sostituito Marash Kumbulla, andato alla Roma questa estate. I due si conoscono per essersi affrontati nelle giovanili e lo stesso Lovato l’ha confermato. “Con Marash abbiamo giocato contro moltissime volte, ai tempi delle giovanili. Sono molto contento per lui, perché se lo merita e ha dimostrato quello che vale. Per me deve essere uno stimolo, un esempio da seguire sperando di riuscire a replicare il suo percorso. Sarebbe davvero un bell’obiettivo”.
Caratteristiche tecniche
188cm x 78kg, Matteo Lovato ha un fisico longilineo, che ne favorisce soprattutto la corsa, è molto rapido sia sul breve che sul lungo. Destro naturale, è dotato di una buona tecnica individuale, visione di gioco e precisione negli appoggi. Non è un caso che sia Sullo che Juric nel corso di questi due anni gli abbiano affidato grossi compiti di impostazione da dietro sfruttando la sua buona tecnica di base grazie alla quale riesce a gestire con efficacia sia il palleggio in uscita dall’area che il lancio lungo a cercare la mediana o le punte all’occorrenza.
Lovato é attento col pallone tra i piedi, attentissimo anche senza, è un difensore particolarmente efficace in marcatura. Si tratta dunque di un difensore completo, che per caratteristiche potrebbe tranquillamente adattarsi anche in una linea a 4 di difesa ma che sta mostrando tutte le sue qualità nella difesa a 3 e se il Verona è la seconda migliore difesa dietro solo al Napoli, con soli 9 gol subiti come la Juventus, il merito, oltre che del portiere Silvestri, è anche della intera difesa, Lovato compreso.