Crisi Inter: infortuni, Alvarez e Mazzarri

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Quando le cose non vanno le voci e le critiche aumentano anche in numero maggiore degli effettivi problemi. E così sta succedendo all’Inter di Mazzarri, per la seconda volta in stagione. La prima fase “nera” arrivo con il nuovo anno. Poi la ripresa e la convinzione che l’Europa fosse a portata di mano. Ora l’improvviso attacco di pareggite dettato da forti cali di concentrazione. E la Lazio intanto è a soli due punti di distanza. Due punti che valgono l’ingresso alla prossima Europa League. Due punti che valgono il futuro di Mazzarri e dei nerazzurri stessi. Il problema principale pare quello psicologico che è figlio però di una condizione fisica che latita da diverse partite. L’Inter pecca, infatti, di giocatori talmente esperti, eccezion fatta per Cambiasso e Zanetti, di saper usare bene la testa quando le gambe non rispondono. L’esempio calzante è Ricky Alvarez: uomo copertina della prima parte di stagione con reti ed assist. Persa la condizione dell’argentino è rimasta poca Meravilla, e lasciando da parte gufi, amuleti e cornetti vari, non è un caso che con lui in campo l’Inter non vinca da cinque mesi. Alvarez è il giocatore che fa partire la manovra ma persa la rapidità l’ex Boca ha solo rallentato l’offensiva nerazzurra. Alcune colpe vanno additate anche su Mazzarri che colto da crisi mistica si è intestardito nel confermare Ricky lasciando in panchina il talentuoso Kovacic. Superato, a volte, nelle gerarchie anche dal meno brillante Kuzmanovic. Forse Walter è troppo disperato nel vedere i suoi incapaci di reagire ai suoi stimoli e alla sua sete di vittorie.

Problema ultimo i diversi infortuni, specie in difesa. La retroguardia nerazzurra ha cambiato troppo spesso interpreti. Contro la Samp out Juan Jesus, per lui stagione finita, e probabile sosta anche per Jonathan. Questo è il trittico delle problematiche recenti di una squadra che merita l’Europa per quanto fatto ma che rischia di compromettere tutto per un calo psicologico evidente. Il rigore sbagliato da Milito dopo quasi un anno di astinenza, d’altronde, è un chiaro segnale.