Coronavirus Serie A: scontro su ripresa allenamenti
Coronavirus Serie A ripresa allenamenti | Prima il nuovo scontro tra Lotito e Marotta, poi un’ipotesi di accordo che andrà ratificato nella riunione delle società di Serie A in programma venerdì, ovviamente in video-conferenza. Lo rivela, con dovizia di particolari, l’edizione oggi in edicola del Corriere dello Sport. Il tema è quello della ripartenza degli allenamenti in vista della ripresa della possibile ripresa del Campionato. L’ipotesi che circola con nettezza è quelle del 3 maggio, ma l’emergenza non da tregua e fare previsioni è oggettivamente complicato. Nel frattempo lo scontro, decisamente fuori luogo, impazza.
Scintelle tra Lazio e Inter
“Le scintille – sottolinea il quotidiano sportivo di Roma – sono arrivate tra il presidente della Lazio, uno di quei dirigenti che spingono per la ripresa in tempi rapidi degli allenamenti (tra le altre società a favore anche Cagliari, Napoli, Atalanta e Udinese; nerazzurri e bianconeri però sono in quarantena), e l’Amministratore Delegato nerazzurro Beppe Marotta capofila di quei club che vedono la ripartenza della Serie A ancora lontana e spingono a favore di condizioni analoghe per tutti, soprattutto per rispetto di quei presidenti che hanno i loro tesserati in quarantena a causa del Coronavirus”. La polemica ha preso le mosse dal duro attacco di Lotito a Volpi, il dottore dell’Inter che perorava la causa portata avanti dalla federazione dei medici sportivi italiani che martedì ha chiesto la ripresa per tutte le squadre il 3 aprile, e Marotta che, forte dell’appoggio dell’Associazione Italiana Calciatori, è partito in sua difesa sostenendo l’esigenza di una linea comune capace di non mettere a rischio la salute degli atleti e la regolare ripresa del campionato.
L’ipotesi di accordo
Il clima poi si è placato, con le parti in causa comunque decise a far valere le proprie tesi. Circolano però in queste ore le bozze di una ipotesi di accordo. Secondo quanto rivela il Corriere dello Sport, la ripresa degli allenamenti, salvo diversi disposizioni del Governo Conte, prevede la ripresa per il 3 aprile per le squadre a ranghi completi, ma
dà facoltà alle società delle Regioni colpite non da una vera e propria emergenza come per esempio la Lombardia di aprire i loro centri tecnici a piccoli gruppi di calciatori (3-4 a turno). Il tutto sotto la responsabilità dei rispettivi medici sociali. Se tutto dovesse andare per il meglio, conclude il quotidiano, “dal 3 aprile non ci si potrà comunque allenare come se niente fosse successo. Ci vuole un processo per tornare alla normalità”.