Riccardo Ferri e l’emergenza Coronavirus
Riportiamo le parole dell’ex difensore di Inter e Nazionale, Riccardo Ferri, come riportate dai colleghi di fcinternews:
“Vivo a Lodi, una delle prime zone rosse. Ho visto con i miei occhi tutta la situazione di emergenza. Ho perso degli amici e altri sono in ospedale. È una realtà davvero assurda, ogni 3 minuti passava un’ambulanza per le strade. Dalle informazioni che ho, la situazione è ancora tesa perché mancano dei posti letto nell’ospedale di Lodi”. E’ la testimonianza che Riccardo Ferri, ex difensore dell’Inter e della Nazionale, ha voluto dare ai microfoni di TMW Radio.
“In questi giorni sono arrivate 26000 mascherine e a Bergamo ancor di più grazie all’Inter e all’Associazione Sanitaria di Lodi – spiega Ferri -. Chi può fare qualcosa, aiuti l’Italia per uscire da questa situazione. Ho lanciato un’iniziativa con mio figlio per aiutare l’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano a generare nuovi posti letto negli ospedali per i pazienti affetti da Coronavirus. Sto chiedendo aiuto ad amici e colleghi come Pierluigi Pardo”.
Parlando della sua esperienza diretta, Ferri racconta: “Hanno ricoverato un mio amico di 50 anni perché aveva tosse, sintomi dell’influenza e gli si era abbassata la saturazione. Aveva da poco perso il papà sempre a causa del virus. In ospedale gli è stato fatto il tampone ed è risultato positivo. Oggi sta molto meglio però è ancora in osservazione nell’ospedale di Pavia. Il mio pensiero va a tutti coloro che non ce l’hanno fatta e anche ai medici, agli infermieri e alle forze dell’ordine”.