Coronavirus Lazio, Diaconale: “Lotito non si fa imbrogliare”
Coronavirus Lazio Diaconale Lotito | “Vogliono fermare il calcio per motivi politici. Trovare un calciatore positivo non deve fermare il sistema”. A dirlo è Arturo Diaconale, responsabile della comunicazione della Lazio, sull’ipotesi di sospendere il campionato per l’emergenza coronavirus. “Imbrogliare Lotito? Ci sono state delle spinte per interessi diversi. Lotito è una garanzia per i tifosi della Lazio, difenderà gli interessi della società”, ha spiegato ai microfoni di Radio Punto Nuovo. “Tommasi si è svegliato storto e voleva impedire che si giocasse anche Juventus-Inter perché c’erano degli interessi affinché quella partita potesse essere rinviata e chissà come sarebbe andata a finire, ma non voglio andare oltre”, ha aggiunto. “La mia impressione è che c’è una drammatizzazione: si parlava di semplice influenza, adesso c’è una drammatizzazione che trova nel calcio un accentuamento. Fermare il campionato – ha proseguito Diaconale – significa che in un Paese come l’Italia dove lo sport, il calcio, è una parte importantissima del Paese, vuol dire che siamo in uno stato di emergenza tale da non sopportare le attività normali. Parlo da analista politico di lunga esperienza, la mia impressione è che si tenti di drammatizzare tutto per poter avere facilitazioni da parte dell’Unione Europea sullo sforamento del deficit. Aumentare il deficit significherebbe che le risorse prese non potranno mai pareggiare i danni”.
Per il blocco della Serie A non basta unn calciatore positivo
“Per combattere bene il virus – ha sottolineato – bisognerebbe potenziare al massimo le strutture sanitarie, stiamo applicando il metodo cinese che può funzionare in un Paese totalitario come la Cina, ma c’è da dire che lì in una settimana hanno creato un ospedale, qui non accadrà mai. Bisognerebbe di ridurre i decessi potenziando al massimo le strutture sanitarie, ormai il contagio è diffuso”. “Trovare un calciatore positivo non sarebbe motivo per bloccare l’intero sistema, sicuramente bisognerebbe correre ai ripari e garantire i controlli”, ha continuato Diaconale. “I calciatori sono dei professionisti e dei ragazzi responsabili, sanno benissimo come devono comportarsi”. “Decidere di non giocare? Il blocco del calcio significherebbe far saltare i diritti televisivi con cui campano la maggior parte delle squadre medio piccole”, ha concluso.