Coppa d’Africa: Aboubakar fa esplodere una nazione

Il bomber del Besiktas, con un gol fantastico, regala ai Leoni Indomabili la quinta Coppa d’Africa della loro storia. Per gli eredi di Samuel Eto’o, una vittoria inattesa che terremota i pronostici.

Joel Matip e compagni staranno rosicando non poco. Snobbare la Coppa d’Africa… ma si può!!! Hugo Broos si regala il successo più bello della sua carriera, un percorso di oltre vent’anni, per giunta quando il pesante e oneroso ruolo di favorito era destinato ad altre compagini. Che hanno clamorosamente steccato, per vari motivi (gestionali, distrazioni di mercato, suicidi tattici e soprattutto presunzione…).

Il Camerun

Il Camerun, per una volta, partiva in sordina, con un collettivo ancora da valutare, privato di almeno sei/sette elementi di rilievo. Proprio questa è stata la forza del gruppo, tradotta in campo con un gioco compatto, poco spettacolare, ma molto pratico. Diremmo, europeo, figlio di quel credo calcistico di cui Broos è da sempre ambasciatore. E ci voleva lui, o uno come lui, per alimentare questo spirito, figlio dell’emergenza e della necessità.

Fatto fuori il Gabon del capriccioso Camacho già nella fase a gironi, il Camerun, con pragmatismo, ha regolato squadre come le favoritissime Senegal e Ghana, mantenendo sempre la porta inviolata. Merito di una fase difensiva pressochè perfetta, dove spicca per rendimento Ngadeu-Ngadjui, autore di un torneo strepitoso, corredato da due reti per giunta. Ma l’uomo in più è stato Christian Bassogog, ala dell’Aalborg, che sarà la prossima estate un giocatore da tenere d’occhio in chiave mercato. Sua la rete che ha messo in ghiaccio la semifinale con le “Black stars”, per poi giocare una finale generossisima, ma di alto tasso qualitativo.

Decide Aboubakar, giustiziere del Napoli in Champions quest’anno, che ha patito non poco la panchina in questo torneo, ma che si è fatto sempre trovare pronto al momento della battaglia. Il suo sombrero che ha introdotto il suo fendente nei minuti finali, fa esplodere lo stadio di Libreville. Un gol che chiude in maniera degna un’edizione della Coppa d’Africa fra le più soprendenti di sempre.

Cuper si congeda con l’ennesimo successo sfiorato, con Elneny, gioiellino dell’Arsenal, che avevo illuso i suoi per portare a casa l’ottavo successo nella manifestazione. Splendido il suo gol, ma altamente illusorio, perchè in campo aperto i “faraoni” hanno concesso troppi spazi al Camerun. Se nel primo tempo avevano saputo imbrigliare bene a bassi ritmi l’avversario, nella ripresa, volendo chiudere il match, si sono esposti troppo. Bassogog e Moukandjo hanno stragiocato nei secondi 45 minuti. Dopo il pari di Nkoulou si è capito che la coppa stava per prendere la strada di Yaoundè.

Era dal 2002, con un Camerun strepitoso, che i “Leoni indomabili” non portavano a casa il trofeo. Era una squadra di livello ben superiore, che chiuse un ciclo straordinario, corredato da un’altra Coppa d’Africa e da un clamoroso oro olimpico. Ma il successo di Libreville, proprio perchè inatteso, ha davvero un sapore particolare.