Alla vigilia della sfida contro la Svezia conferenza stampa di Antonio Conte, il ct degli azzurri chiede massima concentrazione, nessun calo di tensione contro Ibrahimovic e compagni. Il tecnico dell’Italia pronto a confermare quasi totalmente l’11 che ha battuto il Belgio, di seguito la conferenza stampa come riportata da mediaset:
– Italia elogiata in Europa: hai paura che abbiate staccato i piedi da terra?
Ho a disposizione un gruppo molto concentrato e determinato. Abbiamo voglia di fare le cose per bene e sono certo che una partita non cambierà il loro atteggiamento. Col Belgio abbiamo fatto bene e siamo partiti al meglio, ma non ci siamo nemmeno qualificati per gli ottavi che è il nostro primo obiettivo. Piedi per terra e cerchiamo di meritare la vittoria con la Svezia
– Vedendo le altre partite, l’Italia è quella che ha giocato meglio?
Sono sfide molto equilibrate in cui si capisce che ogni partita è difficile, come la Francia contro l’Albania. Quasi tutte sono rimaste in bilico fino all’ultimo, questo vuol dire che c’è molta preparazione da parte di tutti. Noi concentriamoci su noi stessi, non guardiamo gli altri
– Come si spiega la crescita di Pellé in questi anni?
E’ una storia particolare. E’ dovuto migrare all’estero per affermarsi come calciatore perché in Italia non giocava. Confrontarsi con altre realtà gli ha dato molte più sicurezze, ha lavorato tanto e oggi è un buonissimo attaccante con mezzi fisici notevoli. E’ strano che in Italia non l’abbiano capito prima.
– A che livello è Ibra al mondo? Come si troverebbe in Premier League?
E’ un giocatore talmente forte che può giocare ovunque. Sposta gli equilibri di una squadra. La Svezia è una squadra quadrata con la sua stella davanti, faremo attenzione
– Bloccherete Ibra e attaccherete la Svezia?
Bisognerà attaccare da squadra in toto e analizzare diverse situazioni difensive e offensive. Ovviamente in difesa abbiamo il problema Ibra che è principale, ma ci sono diverse situazione da tenere d’occhio. Abbiamo valutato la Svezia da squadra per limitare i loro pregi
– C’è poca qualità nei giovani italiani: su cosa ha lavorato per competere all’Europeo?
E’ un momento poco felice del nostro calcio e i giovani talenti faticano ad emergere. E’ un dato di fatto. Bisogna cercare di fare il meglio possibile sempre. Non so se siamo da considerare veterani o meno, ma i giocatori che ho chiamato sono quelli che penso si adattino meglio al mio modo di giocare
– Questi giocatori reggeranno due partite in quattro giorni? Come gestirai il turnover?
Abbiamo giocato solo una partita e abbiamo avuto tempo per recuperare ed allenarci. Farò delle valutazioni parlando coi calciatori e valutando dei test. Ci stiamo allenando sapendo di giocare ogni quattro giorni. Non farò grandi cambiamenti