Conte: “Allenerei due piazze come Roma e Napoli. Mou? Mi piacciono le cose dette in faccia”

Il tecnico è pronto a tornare in panchina?

Conte
Antonio Conte - ph: Fornelli/KeyPress

Intervistato da “Belve”, programma in onda su Rai 2, Antonio Conte, ha parlato del suo futuro ma non solo visto che l’ex tecnico dell’Inter ha parlato anche della Juventus e di Josè Mourinho.

Cosa vorrebbe in futuro?
“Vorrei una situazione in cui posso scrivere la storia, anche a livello europeo”.

Il sogno?
“Lo tengo per me, a volte i sogni rimangono solo sogni. I matrimoni si fanno sempre in due, un allenatore magari vuole una cosa per tutta la vita ma alla fine non si concretizza”.

Ha battuto 4-0 Mourinho in Chelsea-Manchester United e ha esultato in modo plateale.
“Ho semplicemente esultato…”.

Mourinho le ha detto che in quel modo si festeggiava l’1-0, farlo per un 4-0 era un’umiliazione. Aveva ragione?
“Io avevo festeggiato con i tifosi e nella zona della mia panchina. Mourinho ha scritto la storia con il Chelsea, forse perdere 4-0 gli aveva dato fastidio ma io in quel momento stavo solamente esultando”.

Mourinho, riferendosi a lei, disse ‘Solo perché non mi comporto come un pagliaccio non vuol dire che mi manchi la passione, non serve fare il pazzo’. Lei le rispose ‘Forse dovrebbe vedere cosa ha fatto in passato, forse è demenza senile’. C’è dell’affetto tra voi due…
“Ci siamo detti quello che pensavamo, poi ci siamo incontrati e stretti la mano. Io apprezzo le cose dette in faccia. In quel periodo in Inghilterra c’è stato un momento caldo tra di noi, adesso abbiamo risolto”.

Una volta le disse vediamoci in ufficio.
“Non me lo ricordo…”.

L’ha detto.
“Io comunque vengo dalla strada, non se lo dimentichi mai. Non ho paura di niente e nessuno”.

Le piacerebbe allenare la Roma?
“Sicuramente Napoli e Roma sono due piazze che vorrei vivere per la passione che ti trasferiscono. Mi auguro che un domani ci sia la possibilità di fare quest’esperienza. Sono piazze che si sposano con me”.

Quali sono le condizioni giuste?
“Che ci sia sempre grande serietà e un progetto che mi dia la possibilità di competere per vincere”.

Non prenderebbe una squadra in corsa?
“No, sono situazioni già create prima”.