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Con Conte al timone, la rinascita del Chelsea

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DAL BARATRO ALLA VETTA, UN ANNO DOPO

Dicembre 2015: il Chelsea Football Club esonera José Mourinho dopo un inizio di stagione disastroso contrassegnato da una serie di pareggi e di sconfitte. Per risollevare le sorti della squadra viene scelto Guus Hiddink, un ritorno per l’olandese, che ha già allenato il club nel 2009. Hiddink si ritrova alla guida di un Chelsea precipitato in fondo alla classifica, con soli 15 punti, a un passo dalla retrocessione. Malgrado i vari sforzi dell’allenatore, la stagione del Chelsea si rivela del tutto deludente e inaspettata, in quanto assai lontana dal livello abituale del club. Conclude la Premier al decimo posto, a quota 50 punti e fuori dalle competizioni europee per il successivo anno; stessa sorte in Champions League, sconfitto agli ottavi dal Psg. L’ultima giornata di campionato si conclude con il pareggio contro il Leicester, rivelazione e campione della Premier. A un anno dall’inizio della catastrofe siamo qui a parlare della rinascita del Chelsea, grazie al suo nuovo condottiero, Antonio Conte.

CHELSEA MADE IN CONTE
Dopo la stagione inappagante, il presidente del Chelsea Roman Abramovič è corso ai ripari. Seguendo l’onda del Leicester, che, guidato da Claudio Ranieri, è stato protagonista di un ottimo campionato, anche il Chelsea sceglie la via del “made in Italy” per riportare la squadra ai massimi livelli. Il prescelto è Antonio Conte, ex Ct della Juventus e della nazionale italiana. Per i Blues non è la prima panchina italiana: Ranieri, Vialli, Ancelotti e Di Matteo, tutti ex allenatori del club londinese.

15 agosto 2016: nuova stagione, prima giornata di Premier. L’esordio di Antonio Conte alla guida del Chelsea è positivo, grazie alla vittoria nel derby contro il West Ham. Il condottiero è pronto per la riscossa, ma sarà una dura battaglia. Quest’anno la Premier spicca per le grandi personalità delle sue squadre migliori. Conte e il suo Chelsea dovranno vedersela con il Manchester City di Guardiola e Agüero, con il Leicester di Claudio Ranieri e Jamie Vardy, con il Manchester United di José Mourinho e Paul Pogba e con il Liverpool di Jürgen Klopp. I Blues, nonostante non abbiano fatto una campagna acquisti di altissimo livello, hanno comunque rafforzato le loro fila. Dopo una parentesi di due anni al Psg, ha fatto il suo ritorno il difensore David Luiz; sempre in difesa, il Chelsea ha acquistato lo spagnolo, ex fiorentina, Marcos Alonso. A centrocampo e in attacco, invece, due giovani innesti, N’Golo Kanté, ex Leicester, e Michy Batshuayi dall’Olimpyque Marsiglia.

Conte, dopo i tre scudetti vinti con la Juventus e la parentesi nazionale, riparte da un nuovo mondo, la Premier, e da nuovi giocatori. Dopo un inizio dalle grandi aspettative, i Blues accusano un duro colpo: due sconfitte consecutive, con Arsenal e Liverpool, fanno tremare la panchina del leccese, ma Antonio Conte è famoso per il suo carattere combattivo e non arrendevole. Il Ct, infatti, non si lascia scoraggiare dalle voci che parlano di un suo possibile esonero e comincia a ideare soluzioni per riportare il Chelsea alla vittoria. Cambia tattica, modulo, passa al 3-4-3 grazie al quale riesce a valorizzare la squadra ma prima di tutto i singoli giocatori – e di questo l’esempio lampante è il rilancio di Diego Costa, attuale capocannoniere della Premier. Conte è riuscito a rimotivare la squadra e a ottenere i miglioramenti sul piano del gioco. Dopo undici giornate di assestamento, il Chelsea è in vetta alla classifica con 31 punti e tredici partite giocate, di cui soltanto due perse.
Ѐ il Chelsea di Conte, ma è soprattutto il Chelsea di Diego Costa, di Hazard, di Oscar, di Kanté, di David Luiz. Una squadra rinata per mano dell’allenatore italiano, e pronta a lottare per il titolo.

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