Juventus, Allegri avverte la squadra: “Dobbiamo stare zitti e lavorare”

Vigilia agitata per la Juventus di Allegri. L'allenatore toscano ha parlato il giorno prima della partita con lo Zenit.

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Massimiliano Allegri

Vigilia agitata per la Juventus di Allegri. L’allenatore toscano ha parlato il giorno prima della partita con lo Zenit.

E’ un Allegri duro quello che ha parlato alla vigilia della gara di Champions League contro lo Zenit. L’allenatore juventino si aspetta che la squadra si riscatti tra la partita di domani e quella prossima di campionato contro la Fiorentina.

L’allenatore della Juventus ha detto che Chiesa e de Ligt sono tornati nella lista dei convocati e nonostante i tanti gol subiti ha chiuso ad un’ipotesi difesa a 3 come in passato.

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Queste le parole dell’allenatore toscano in conferenza stampa:

Sullo Zenit “E’ il primo obiettivo della stagione, centrarlo sarebbe bellissimo. Ci metterebbe in condizione di lavorare più tranquilli, lavorando di più sul campionato”.
Sugli indisponibili e sui recuperati “De Ligt e Chiesa stanno bene. Indisponibili Kean, De Sciglio e Ramsey, gli altri sono a disposizione e domattina deciderò chi far giocare”.
Su Arthur e Locatelli “Giocando tante gare è difficile avere una coppia fissa che possa giocarle tutte”.
Sul momento “Siamo tutti arrabbiati e dispiaciuti, in 5 giorni abbiamo buttato a mare quel che abbiamo costruito in un mese e mezzo. Eravamo tornati invece siamo ricaduti: ci deve far riflettere e dobbiamo lavorare. Su 15 gol presi ne abbiamo presi 11 in 6 partite contro squadre con cui, con tutto il rispetto, giocano dal decimo al ventesimo posto”.
Sulla difesa a tre “Se avessi la certezza che passando a tre non prenderemmo gol, passerei anche a sette. Non è questione di quello ma di migliorare la fase della partita e della difesa in alcune partite. Comunque, anche a San Pietroburgo, la fase difensiva non è stata buonissima, abbiamo lasciato loro occasioni favorevoli in una gara dove tutto sembrava facile. Serve alzare le antenne contro squadre di questo tipo, i numeri sono inconfutabili, da lì non possiamo scappare”.
Sulla crisi “Dobbiamo stare zitti e lavorare, chi vince è bravo, chi perde ha torto. Dobbiamo giocare e vincere, poi spiegare perché lo hai fatto serve a niente ed è tutta roba che resta lì. Nel calcio come nella vita serve fare per costruire: dopo un mese e mezzo di risultati, il lavoro non cambia: serve capire che in queste partite, visto che abbiamo già pagato, se torniamo a farlo, magari ci sarà da analizzarlo. Ora c’è solo da stare in silenzio. Di che devi parlare?”
Su Chiesa “Morata, Dybala e Chiesa hanno già giocato col Sassuolo o mi sbaglio? Le squadre si possono permettere tutto e il contrario di tutto. Dipende come stanno i giocatori: Chiesa domenica non c’era, domani c’è, magari giocherà dall’inizio”.
Su Morata “Non è che uno diventa scarso all’improvviso e vale per lui quel che vale per tutti. Pensare poco e lavorare tanto. Poi le cose vengono, anzi verranno sicuramente”.
Allegri ‘ombrellone dei problemi della Juventus’? “Voglio stare il più a lungo possibile alla Juventus per tornare a vincere. Non è facile. Io mi sento allenatore della Juventus. Tornare a vincere non è facile, servono tempo e costruzione: stiamo lavorando con club e giocatori: le cose non stanno andando bene in campionato, cinque giorni fa sì, in cinque giorni abbiamo buttato via tutto. Ora un pezzettino alla volta: ora l’obiettivo è la Champions domani, poi penseremo alla Fiorentina per sabato”.
Ancora su Arthur e Locatelli “Potranno giocare insieme o no, poi dipende da chi metterò in campo oltre i tre centrocampisti. L’importante è lavorare ed essere compatti in modo diverso da quanto visto a Verona o in occasione del gol subito col Sassuolo”.
Sullo Zenit “Sono una buona squadra con giocatori tecnici che fa molti gol. In Champions è difficile, poche squadre di tutti i gironi hanno la chance di passare già domani, ci sono gironi abbastanza equilibrati. Domani dipende solo da noi. Vogliamo vincere e passare il turno”.
Sul dopo Verona “Ho una squadra intelligente che capisce che in momenti così, come post Sassuolo e post Verona, non serve alzare la voce. Siamo in un momento no, fare due sconfitte così, nessuno se l’aspettava. Bisogna reagire, ovvero fare una bella partita, vincere più contrasti, duelli aerei, per portare la gara dalla nostra parte. Il Verona ha fatto 25 falli, noi 8”.
Soluzioni drastiche in vista? “Non è una questione di valori tecnici. E’ questione di approccio tra grandi partite e cosiddette partite normali. I campionati passano dalle partite ‘normali’, noi quelle le abbiamo sbagliate. E’ molto semplice, dobbiamo lavorare su quelle”.