Sergio Conceiçao è intervenuto ai microfoni di Dazn per commentare la sconfitta con la Juve.
Le parole di Conceiçao
Analisi della partita.
“Il primo tempo è stata una partita equilibrata, nel secondo tempo la Juve ha avuto più fame. Potevamo prenderne anche un altro e sono le cose che non capisco come uscire dall’area. Il primo passo per vincere le partite è la voglia di vincerle. Siamo a gennaio, i giocatori hanno tutto per recuperare. Dobbiamo avere a casa il frigo vuoto per avere più fame”.
In passato le sue squadre si sono caratterizzate per questa voglia di vincere.
“È proprio quello. Ho avuto piccole squadre quando ho iniziato ad allenare 13 anni fa, ho avuto squadre che a livello tecnico non erano un granché ma avevano una fame e una voglia incredibile. Nella vita è così, dobbiamo avere obbiettivi per crescere. Una volta arrivati al Milan dobbiamo volere ancora di più perché dobbiamo continuare con successo, fame, voglia con gli obbiettivi personali per arrivare a fine carriera ed essere orgogliosi di quanto fatto. Quello che vedo non è nuovo, lo sentivo prima perché ho seguito tutte le partite del Milan. Sono io che devo cambiare atteggiamento e mentalità dei giocatori. Io sono il responsabile, io sono l’allenatore e io mi prendo la responsabilità di questa sconfitta perché non sono stato bravo all’intervallo con questo calo poi nel secondo tempo”.
Su Leao e Theo…
“Non possiamo appoggiarci sempre sui giocatori più esperti. Gli altri hanno le loro responsabilità, non è che possiamo mettere tutto sulle spalle di Theo, Leao e Mike. Ci sono anche gli altri e non si possono nascondere. È il calcio ed è la vita. Ho giocato per 25 anni e so com’è, in questi momenti di difficoltà escono quelli con più esperienza e maturità. Dobbiamo guardarci negli occhi e vedere come possiamo fare di più, io per primo, e come cambiare queste situazioni. Non è un problema nè a livello tecnico né a livello fisico. Se non hai la base, la voglia, la fame di vincere la partita e non vai su ogni duello come se fosse decisivo è un problema. Qua manca tutto questo”.