Come giocherà la nuova Inter di Mancini?

 

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Come giocherà la nuova Inter di Roberto Mancini? Già, non c’è nemmeno il tempo di digerire e contestualizzare la rivoluzione tecnica in casa Inter, perché tra poco più di una settimana c’è un derby che impone al Mancio di iniziare forte e bene. Andiamo dunque a vedere l’Inter che sarà. Un’Inter molto diversa da quella di Mazzarri, nella forma e nello spirito. Se l’ex allenatore del Napoli ha sempre fatto della difesa a 3 e della compattezza i propri punti fermi, Roberto Mancini difende sempre a 4 e tende a valorizzare maggiormente la qualità in fase offensiva.

Buon per Nemanja Vidic, quindi, che tornerà immediatamente a guidare da centrale, insieme a Ranocchia, una difesa a 4 nella quale in teoria dovrebbe trovarsi a proprio agio. Juan Jesus potrebbe essere il jolly: centrale, ovvio, ma dotato di un buon piede sinistro e quindi utilizzabile anche come esterno difensivo. In alternativa, a sinstra, Dodò, che tuttavia Mancini potrebbe utilizzare anche come laterale di centrocampo con maggiori licenze offensive, o Nagatomo. Il giapponese è spendibile anche a destra, dove Mancini aspetta il rientro di Jonathan. Non sono esclusi, in ogni caso, innesti di qualità proprio per quanto riguarda gli esterni di difesa nella finestra di mercato invernale.

Passiamo al centrocampo, un reparto in cui Mancini, in tutte le squadre che ha allenato, ha sempre adottato un modulo ben definito. Un rombo di muscoli, qualità e duttilità, potremmo dire, per una zona del campo davvero fondamentale negli schemi del tecnico ex City e Galatasaray. A Mancini piacciono tantissimo quei giocatori fisicamente solidi da piazzare davanti alla difesa: all’Inter c’era Vieira, a Manchester Yaya Touré. In questo senso potrebbe tornare di moda M’Vila, l’unico giocatore con quelle caratteristiche presente oggi nella rosa nerazzurra ma non è da escludere qualche esperimento: se a suo tempo Mancini aveva insistito su Burdisso e Chivu davanti alla difesa, perché non potrebbe faro oggi con Juan Jesus, giocatore fisicamente forte ma anche tecnicamente discreto? Staremo a vedere. E anche in questo caso un elemento di peso da mettere in mezzo al campo potrebbe essere uno dei primi obiettivi di mercato.

Nell’Inter Mancini trova diversi giocatori che, almeno sulla carta, dovrebbero piacergli: da sempre, infatti, Mancini ama i centrocampisti dotati tecnicamente e duttili, in grado di ricoprire più ruoli a centrocampo, bravi a impostare così come ad inserirsi per cercare il gol. Cambiasso e Stankovic, per intenderci, erano i due prototipi di centrocampisti secondo Mancini. Se Medel è il candidato numero uno a ricoprire il ruolo di frangiflutti, Kovacic sarà il perno alto del rombo: riuscirà il giovane croato a fare il salto di qualità definitivo con un allenatore che di bel calcio se ne intende come Roberto Mancini?

Poi ci sono Hernanes, altro giocatore tecnicamente gradito al Mancio, e Guarin, che ora potrebbe tornare a fare il jolly di centrocampo. In attacco, invece, sempre due punte: l’unico esperimento a una sola punta di Mancini risale alla stagione 2004/2005, ma davanti c’era un Adriano nel massimo del suo splendore atletico e in ogni caso quella formula durò poco. Palacio, se sta bene, è elemento prezioso per qualsiasi allenatore e di fianco a lui dovrebbe esserci Icardi, con Osvaldo pronto a subentrare. Anche in attacco, comunque, sono previsti innesti importanti.