Antonio Cincotta e Guglielmo Stendardo per College Life Italia
Intervista doppia per Mister Antonio Cincotta, allenatore della Fiorentina Women, e Guglielmo Stendardo, ex giocatore, tra le varie squadre in cui ha militato, anche di Lazio e Atalanta.
I due sono stati protagonisti di una diretta sul canale Instagram di College Life Italia dove è il tecnico della Fiorentina ad incalzare il difensore che subito raccoglie un “assist” del l’allenatore: “Mi fa piacere essere in compagnia di un allenatore di calcio femminile e sarà importante abbracciare quindi anche altre tematiche che riguardano gli sport cosiddetti minori ma sono collante con la serie A e il calcio che conta. Dobbiamo far conciliare le due cose“.
Ma il mister è subito pronto con un’altra domanda. Ma questa volta non riguarda il campo. Nel 2012 Guglielmo Stendardo è stato al centro di una polemica quando lasciò gli allenamenti per qualche giorno per sostenere una prova importante: “Ho cercato di portare a termine il mio percorso di studi in giurisprudenza e sono andato a Salerno per dare l’esame che mi avrebbe poi dato la possibilità di abilitarmi alla professione forense. In quel periodo giocavo ancora e c’è stata qualche incomprensione con il tecnico ma poi tutto si è risolto proprio perché anche tutti quelli che mi erano intorno hanno capito l’importanza di quell’esame“.
Numeri impietosi, il calcio non lascia scampo
Guglielmo Stendardo fa un’analisi – che non lascia tanti dubbi – sulla possibilità che i ragazzi hanno di sfondare nel calcio raggiungendo la massima serie: “Se guardiamo i dati solo l’8% dei calciatori riescono a fare il passaggio da Primavera a prima squadra. Per il restante 92% non resta che abbandonare e andare a lavorare. Il calcio però nn garantisce a tutti di vivere di rendita, neanche a quelli che guadagnano tanto. Serve quella che viene chiamata dual career, come quella proposta da college life“.
“Il 60% dei giocatori fanno fatica a restare in questo mondo a fine carriera” sottolinea il tecnico viola con Stendardo che rincara la dose: “Tanti si ritrovano in uno stato di indigenza dopo 5 anni dal ritiro. È un problema culturale non solo italiano ma europeo. Questo è un dato che rende ancora più importante l’attività di College Life Italia“.
Per restare in tema di numeri, l’ex calciatore adesso nel ruolo di professore, fa un’ulteriore analisi: “L’industria del calcio rappresenta l’1% del PIL del paese. Durante le mie lezioni parliamo anche di squadre dilettantistiche che fanno 2,1 miliardi l’anno di fatturato. Tante società in questo momento, il 30-35%, rischiano di sparire. Io penso che il calcio debba rinascere. Ci vuole anche una giusta ridistribuzione delle risorse“.
Il calcio femminile ha bisogno di un aiuto concreto
Quello che sta vivendo il calcio ma più in generale la nostra società è un momento complesso e difficile. Ma è in queste situazioni che si devono trovare le soluzioni per poterne uscire magari ancora più forti di prima. Guglielmo Stendardo non ha dubbi: “Dobbiamo avere la forza di trovare delle opportunità. Azzeriamo tutto e ripartiamo ma da parole chiavi: meritocrazia, competenza e talento. Questo calcio deve pensare alla sostenibilità e creare qualcosa di solidale nei confronti di categorie e sport che fanno fatica ad emergere”.
L’ex difensore poi si focalizza sul cacio femminile: “In quest’ambito ho cercato di usare il buon senso parlando di diritti e tutele. Non di soldi. È assurdo che oggi ragazze e allenatori non abbiano la possibilità di maturare contributi. Servirebbe maggiore tutela anche per rendere competitivo il campionato. Il limite delle straniere è da rivedere perché poi in Champions League i distacchi con le squadre europee sono fin troppo visibili“.
Un discorso che non può che trovare d’accordo anche Mister Antonio Cincotta che mostra con orgoglio i gagliardetti di Chelsea di Arsenal affrontati nei sedicesimi e negli ottavi della competizione europea: “Quando si sconfina contro le super squadre europee la differenze sono troppo visibili. Hai indicato tutte soluzioni che mi trovano assolutamente d’accordo. Più dignità e un minimo salariale per le ragazze sono necessari. Se li meritano perché fanno uno sforzo enorme soprattutto in termini di impegno. Se poi avessimo a possibilità di avere sempre una maggiore copertura mediatica e l’appeal per attrarre le stelle del calcio allora anche le altre squadre ai sorteggi avrebbero paura delle italiane”.
Storia di un successo
E proprio su College Life Italia Antonio Cincotta ricorda un aneddoto, la storia di una ragazza che può dire di avercela fatta, qualsiasi direzione prenda la sua carriera: “Qualche anno fa mi hanno invitato a una selezione di calcio femminile che si è tenuta a Firenze dove ho conosciuto una ragazza, Jessica Cravero, che in Italia faceva fatica ad emergere. Aveva grandi potenzialità. Ho assistito anche al suo colloquio e mi sono emozionato. Lei ora si sta pagando, con la borsa di studio che ha ottenuto per lo sport, il suo corso di studi in America. Tornerà in Italia con una laurea, un inglese perfetto e ancora più forza nel suo gioco” A questo punto la domanda sorge spontanea: “Se non riesco in Italia perché non provare negli USA che mi apre due porte, calcio e laurea?“.
Un pensiero per Bergamo
Prima di chiudere la loro video intervista arriva il messaggio per Bergamo di Stendardo a cui si unisce anche il tecnico viola. Da ex atalantino lui conosce bene la realtà bergamasca: “Dietro ho appeso la maglia dell’Atalanta. Ho ottimi ricordi extracalcistici. Sono un popolo meraviglioso, particolarmente predisposto al dovere al lavoro. Non merita di soffrire così tanta. Da parte mia e di tuti noi italiani credo ci debba essere totale solidarietà. Sono sicuro che riusciranno a reagire perché nelle avversità si sono sempre esaltati“.