“Scatta, scatta ancora Pantani” risuona indelebile la voce di Adriano De Zan nelle menti di tutti gli amanti dello sport e non solo del ciclismo. Immagini di strade impervie riprese da una motocicletta, offuscate da gocce d’acqua e impregnate di emozioni. Marco Pantani ha lasciato un cicatrice nel cuore di chiunque si appassioni non solo alle imprese sportive ma anche agli uomini capaci di fare tali imprese, accettandone pregi e difetti. A 10 anni dalla morte del Pirata il regista James Erskine presenta il docu-film dal titolo “Pantani” ricco di riprese inedite che ricostruiscono la vita del ciclista italiano. Il film sarà disponibile dal 17 febbraio in 100 sale sparse nello stivale.
I veleni sulla vita di Marco son stati tanti così come quelli sulla sua morte. Il legale della famiglia Pantani ha recentemente dichiarato che la scena del crimine è stata contaminata e che le riprese delle forze dell’ordine si interrompono per due volte durante il ritrovamento del corpo.
A noi piace comunque ricordare l’eroe con la maglia rosa e gialla, l’uomo fragile con la bandana che frantumava avversari possenti come fossero foglie secche. Vogliamo salutarlo come fa suo papà in una lettera dedicatagli: “Ciao carissimo Marco…”