Serie A al cardiopalma
Napoli punti 42, Juventus 41, Inter 40 e Roma a chiudere questo poker a due punti dal podio e che in caso di vittoria (il 24 gennaio prossimo alle 20:45) contro la Samp raggiungerebbe la Juve al secondo posto: questa è la nostra Serie A dopo diciassette partite e a 180′ alla fine del girone di andata.
Si parla da tempo della nostra massima serie calcistica lontana anni luce dai fasti degli anni Ottanta e Novanta quando era “il campionato più bello del Mondo”, eppure questa stagione, almeno per le posizioni di vertice, sta fornendo un torneo affascinante, competitivo e non scontato. E con le nuove regole della prossima Champions League, torneremo a schierare quattro squadre nella coppa europea più importante. Da qua a maggio le posizione di vertice potrebbero cambiare, ma intanto cogliamo un dato: che Serie A in vetta!
I “meriti” di questa situazione sono prettamente due: la Juventus che ha abbassato (in alcuni casi) la guardia e una concorrenza finalmente all’altezza della situazione, con il Napoli che è la squadra che sta giocando meglio di tutte e che non è prima per caso.
I bianconeri oggi hanno due punti in meno dello scorso campionato mentre le avversarie stanno facendo molto bene. Anche se l’Inter, delle squadre di testa, è quella più in crisi, finalmente si torna a parlare di “competitività”, “bel gioco” ed “entusiasmo”, parole che negli ultimi sei campionati si sono sentite molto poco, se non per nulla.
Tutto questo stride con il fatto che la nostra Nazionale non disputerà il prossimo Mondiale russo e che gli altri campionati sono più seguiti e girano più soldi che dalle nostre latitudini. Eppure le prime tre squadre racchiuse in soli due punti dopo diciassette partite erano anni che non si vedevano. Ma anni e anni.
Per non parlare della Lazio, oggi quinta, che è a oggi è la più bella sorpresa di questo campionato e che ha le carte in regola per lottare per il quarto posto.
Con una Ligue 1 finita ancora prima di incominciare (il PSG ha nove punti sulla seconda, ma nessuna squadra sembra impensierire i ragazzi di Emery), la Bundesliga nelle salde mani del Bayer Monaco nonostante l’esonero di Ancelotti e un Manchester City padronissimo del campionato inglese (+11 sullo United secondo e diciotto punti sul Liverpool quarto), solo la Liga spagnola sembra un po’ più aperta (undici punti tra il Barcellona capolista e il Real quarto con una partita in meno) e a oggi combattuta al pari della nostra Serie A.
Siamo al pari del campionato che ha espresso i primi due classificati del Pallone d’oro (Ronaldo e Messi), chi lo avrebbe detto ad agosto? Ci accontenteremo di poco, ma pochi anni fa ce lo saremmo sognato davvero.
Certo fa specie vedere il Milan così in crisi nera di risultati e, vista la campagna acquisti estiva, distante, dopo diciassette partite, 20 punti non solo dal Napoli capolista ma diciotto sulla quarta in classifica. Ma qui si dovrebbero spendere fiumi di inchiostro, come fiumi di inchiostro si potrebbero spendere sul fatto che tantissimi vorrebbero la nostra Serie A ridotta a diciotto se non a sedici squadre, visto il livello mediocre delle squadre che lottano per non retrocedere.
Sarebbe bello se le prime quattro arrivassero così a maggio, con un margine così ristretto. Oppure che a queste se ne unissero altre. Sarebbe davvero, ma davvero bello.
Come sarebbe bello se Juventus e Roma andassero il più avanti possibile in Champions, così’ come il Napoli in Europa League. Stesso discorso, per la “coppa del giovedì”, vale per la matricola europea Atalanta, la bella Lazio di Simone Inzaghi e questo Milan in difficoltà.
Ne gioverebbe tutto il nostro movimento, oltre che per l’entusiasmo. E visto che a giugno saremo tutti in vacanze (calcistiche) forzate, quale soddisfazione?