Ci siamo: dopo 204 partite disputate, domani sera ci sarà l’atto conclusivo. Lo stadio “Giuseppe Meazza” di Milano, la “Scala del calcio”, ospiterà la finale della Champions League, giunta alla sua LXI edizione, la ventiquattresima da quando non si chiama più Coppa dei Campioni. Sarà l’inglese Mark Clattenburg, elettricista quarantunenne, internazionale dal 2006, a dare il fischio di inizio di Real Madrid contro Atletico Madrid.
Per la nona volta, la finale della coppa europea più importante si svolgerà in Italia, per la quarta volta nello stadio di san Siro. Quella di domani sarà la settima finale giocata di sabato sera. A dispetto dello scorso anno, si torna a giocare a maggio.
Milano decreterà la nuova squadra Campione d’Europa erede del Barcellona, eliminato dall’Atletico Madrid nei quarti di finale. Mai nessuna squadra ha bissato la Champions League, se non il Milan di Sacchi (1988/1989-1989/1990), ma era ancora Coppa dei Campioni.
Per il Real Madrid si tratta della tredicesima finale, con dieci vittorie e tre sconfitte, mentre per i colchoneros questa sarà la terza finale: lo score è ancora negativo, ma i bianco-rosso-blu sperano di spezzare la maledizione. Per la Spagna di tratterà (comunque vada) della sedicesima vittoria e dell’undicesima finale. Se l’Atletico Madrid vincerà, la capitale spagnola, come Milano con Milan e Inter, diventerà la seconda città a vincere la Champions League con due squadre diverse. Madrid stacca Milano come finali di Champions League disputate: diciassette contro le sedici di Milano. La vincitrice difenderà i “colori” della Uefa nel Mondiale per club che si terrà in Giappone il prossimo dicembre.
Il percorso delle due squadre è stato differente: il Real Madrid ha superato Roma (2 a 0 all'”Olimpico”; 2 a 0 al “Bernabeu” con i capitolini che hanno sprecato almeno quattro occasioni per segnare), Wolfsburg (sconfitta inattesa in Germania; vittoria casalinga con tripletta di CR7) e Manchester City (0 a 0 al”Etihad Stadium”; 1 a 0 al “Bernabeu” con autogol di Fernando su tiro di Bale), mentre i “materassai” hanno avuto un percorso più impervio battendo solo ai rigori il PSV Eindoven negli ottavi (0 a 0 all’andata, 8 a 7 ai calci di rigore dopo un altro 0 a 0), il Barcellona (vittoria blaugrana al “Camp Nou” per 2 a 1, vittoria per 2 a 0 con doppietta di Griezmann al “Calderon”) ed il Bayern Monaco, vincendo 1 a 0 a Madrid (grande gol del giovane Saul) e sconfitta indolore all'”Allianz Arena” (2 a 1) con un rigore parato per parte.
Capocannoniere del Real Madrid (nonché della manifestazione) è Cristiano Ronaldo con 16 reti (94 reti totali in carriera in Champions per lui): al portoghese basterà una sola rete per eguagliare il suo record di marcature della stagione 2013/2014 (17), nonché record della coppa; il cannoniere di Simeone è il francese Antoine Griezmann con sette centri.
Per la sesta volta la finale sarà un derby nazionale e per la seconda volta nelle ultime tre stagioni un derby cittadino. Gli altri derby sono stati quello fra Real Madrid e Valencia nell’edizione 1999/2000 allo “Stade de France”; quello italiano tra Milan e Juventus ad “Old Trafford” il 28 maggio 2003; il derby inglese “bagnato” fra Manchester United e Chelsea della stagione 2007/2008 a Mosca; quello teutonico fra Bayern Monaco e Borussia Dortmund a Wembley nel 2013 e quello spagnolo-madridista dell’anno successo a Lisbona tra merengues e colchoneros.
Se dovesse riuscirci, Zinedine Zidane, tecnico del Real Madrid, diventerebbe il settimo a vincere la coppa sia da giocatore che da allenatore come Miguel Muñoz, Giovanni Trapattoni, Johan Cruijff, Carlo Ancelotti, Frank Rijkaard e Joseph Guardiola. Per Simeone, invece, nessuna finale da giocatore ma due (perse) da allenatore.
La finale ha anche un valore storico: la vittoria per il Real significherebbe l’undicesimo trionfo per i blancos nella storia della manifestazione, mentre per l’Atletico sarebbe la prima vittoria al terzo tentativo, dopo la finale dell'”Heysel” del 1974 contro il Bayern Monaco e quella contro il Real del 2014. Nel 1974, visto il forfait dei bavaresi, la squadra allora allenata da Juan Carlos Lorenzo prima e Luis Aragones dopo si tolse la soddisfazione (prima squadra nella storia) di vincere da vice-Campione d’Europa la Coppa Intercontinentale, sconfiggendo nella doppia finale l’Independiente di Avellaneda.
Il match di Milano desterà molta attenzione per molti motivi: il Real individualista contro il “gruppo” Atletico; la pazienza di Zidane contro la grinta di Simeone; CR7 contro Torres, tornato a livelli pre-Milan (e non ci voleva molto…); il predominio del calcio spagnolo sull’Europa.
Dal punto di vista dello spettacolo, il match sarà molto emozionante sugli spalti, con lo stadio diviso tra tifosi blancos e “materassai”, ma anche i valori in campo saranno eccellenti e sensazionali. Ci saranno singole sfide in ogni settore del campo: Oblak contro Keylor Navas, due ottimi portieri; la tecnica di Diego Godin e Juanfran contro la forza di Sergio Ramos e Pepe; l’esperienza di Juanfran, Koke e Gabi contro l’estro di Kroos e Modric a centrocampo; in avanti, la sfida dei due giocatori più cari della storia del calcio (Cristiano Ronaldo e Gareth Bale) contro el niño Torres e Antoine Griezmann. Senza contare Varane, Carvajal, James Rodriguez e Jesé da un lato; Ferreira Carrasco, Saul, Correa e Savic dall’altro.
Curiosità: nel Real Madrid giocano ancora sette degli allora undici titolari della finale di Lisbona (Ramos, Varane, Carvajal, Modric, Benzema, Bale, Ronaldo con le allora riserve Pepe, Arbeloa, Marcelo e Isco), mentre per l’Atletico i superstiti sono sei (Juanfran, Godin, Filipe Luis, Koke, Gabiì e l’infortunato Tiago Mendes).
La partita del 13 maggio 2014 è stata ricca di colpi di scena: Godin di testa al minuto 36 ha battuto Casillas portando in vantaggio l'”Atleti”. Il Real, allora guidato da Ancelotti, provò in tutti i modi a segnare, trovando i colchoneros ben messi in campo e con un Courtois (allora portiere dei madridisti) in condizione top. Ma all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero, il colpo di scena: cross in area di Ronaldo e Sergio Ramos che ha colpito di testa per il pareggio. 1 a 1 e supplementari: una batosta per i Simeone boys che già si vedevano con la Coppa in mano, esaltazione pura per le merengues che hanno ribaltato il vantaggio avversario. I supplementari sono stati tutti di marca blancos: 4 a 1 il risultato finale, con gol di Bale (110′), Marcelo (118′) e Ronaldo su rigore (120′). Paradiso Real, inferno Atletico.
Il terzo derby spagnolo in Champions rappresenta la forza del calcio iberico, avanzatissimo dal punto di vista calcistico e stella polare da seguire, o da cercare di imitare, da parte di tutte le altre Federazioni europee.
La Liga da quattro anni, oltre al duello fra Real Madrid e Barça, vede sedersi al tavolo anche l’Atletico Madrid, che da quando è stato affidato alle sapienti cure (tattiche) del “cholo” (dicembre 2011) è diventata una squadra di vertice europeo: una Liga, quattro terzi posti in campionato, una Coppa del Re, una Supercoppa di Spagna, una Uefa Europa League e una Supercoppa europea (vinta contro il Chelsea Campione d’Europa). Se il dominio è forte in Champions, è altrettanto massivo quello in Europa League, dove la Spagna, dal 2000 a oggi, ha vinto otto edizioni, con il Siviglia trionfatore per cinque volte (ultime tre consecutive), l’Atletico Madrid con due e il Valencia con una, mentre altre tre squadre sono state finaliste-perdenti (Alaves, Espanyol e Athletic Club, con derby contro l’Atletico Madrid nel 2012).
E proprio un dominio spagnolo totale, in quanto dal 2008 a…domani, le squadre e la Roja di sua Maestà Filippo VI (tifoso dell’Atletico, si aggiunga, a dispetto del padre, Juan Carlos, tifoso del Real) hanno vinto diciotto titoli sui ventisei in palio. Ed il dominio si protrarrà fino all’estate, in quanto anche la Supercoppa europea sarà un affare español tra il Siviglia ed una delle due squadre di Madrid. Senza contare nel mentre l’Europeo francese, dove la Roja è campionessa uscente e ha i favori del pronostico.
Signore e signori, domani sera ci sarà il calcio di inizio di una delle finali più attese degli ultimi anni.
Real e Atletico a voi la palla. A voi l’Europa e…que gane el mejor