L’opportunità delle quattro italiane in Champions
L’Italia del calcio, dalla stagione 2018/2019, tornerà a contare nello scacchiere europeo. E’ notizia di sette giorni fa che, a distanza di sette stagioni (compresa la prossima), la nostra Serie A qualificherà quattro squadre alla coppa più importante d’Europa. Come noi Germania, Inghilterra e Spagna. Avranno invece tre squadre Francia e Russia (con una ai preliminari) mentre Portogallo, Ucraina, Belgio e Turchia ne avranno due, con una che dovrà passare dalle “forche caudine” dei preliminari.
La notizia ancora più interessante è che le nostre quattro squadre che si qualificheranno (come quelle provenienti da Bundesliga, Premier League e Primera División spagnola) andranno direttamente alla fase a gironi, evitando la possibilità (troppo spesso accaduta) di perdere una squadra nell’ultimo turno dei play off.
Il ritorno del nostro calcio del gotha europeo non è dovuto tanto al ranking, ma ai risultati degli ultimi anni delle nostre squadre nella coppa più importante, in particolare della Juventus. I bianconeri sono quinti nel ranking a squadre e nel periodo 2012-2016 hanno raggiunto una finale e due volte i quarti. I risultati fanno il ranking e viceversa.
Il calcio italiano vive troppo a corrente alternata e nella Champions la Juventus è la squadra che ha ottenuto i risultati migliori dalla vittoria dell’Inter del 2010, ma sotto la Mole la “coppa dalle grandi orecchie” manca dal 1996 e nella sua storia ha perso ben sei finali.
La classifica per club Uefa è guidata dal Real Madrid, seguito da Bayern Monaco, Barcellona ed Atletico Madrid.
Ovviamente per il nostro calcio questa dovrà essere una possibilità da cogliere al volo, visto che in caso di pessimi risultati le squadre passeranno a tre, due e via discorrendo.
Per quanto riguarda l’altra coppa europea, l’Europa League, tra il 1999 ed oggi abbiamo vinto una volta sola e al massimo, ma non sempre, ci siamo spinti in semifinale. E in questa edizione nei quarti di finale non avremmo rappresentanti.
Tornando alle quattro squadre italiane, riavremo un poker dopo la stagione 2011/2012 mentre la prima edizione in cui abbiamo avuto quattro squadre qualificate risale alla 2002/2003. Il motivo del nostro declassamento è stato dovuto al fatto che nello scenario calcistico europeo abbiamo avuto una crisi di risultati visto che, a partire dall’inizio di questo secolo, abbiamo registrato solo tre vittorie (due volte il Milan, una l’Inter) tre finali perse (una volta il Milan, due la Juventus). Molte volte, dal 2000 a oggi, abbiamo varcato la fase a gironi ma molte altre volte le nostre non si sono neanche qualificate alla fase a gironi, venendo eliminate nei preliminari (in sette casi abbiamo pagato dazio).
Con un’Italia (calcisticamente) in crisi, ecco una Germania in formato clamoroso. E proprio nella stagione 2012/2013 i teutonici ci hanno preso la quarta squadra in Champions. In Germania, bontà loro, vivono ancora della luce riflessa del Mondiale del 2006 (vinto da noi), mentre noi abbiamo da poco estinto i debiti del Mondiale italiano del 1990 (vinto da loro).
Quando qualcuno ti regala qualcosa è sempre meglio non sprecarlo e farne un buon uso. Quindi a partire dal prossimo campionato, a prescindere da come andranno Champions ed Europa League questa stagione, la corsa italiana per conquistare quel benedetto quarto posto si farà molto più competitiva: la quarta non dovrà iniziare la preparazione estiva in anticipo rispetto alle avversarie e non arriverà ad inizio primavera magari spompata. E si spera il più avanti possibile nella fase ad eliminazione diretta.
Non prendiamo questa “promozione” da parte della Uefa come un regalo, ma come un giusto riconoscimento per un movimento che, nonostante la “crisi” di risultati, è comunque sul pezzo e che si pone ancora tra i top 4 d’Europa. Una volta però eravamo al primo posto, ma potevamo essere quinti, sesti o settimi e superati da Nazioni che sono “arretrate” calcisticamente rispetto a noi. E pensare che il Portogallo campione d’Europa in carica manderà appena due squadre in Champions, di cui una certa e l’altra con la variabile dei preliminari.
Vediamo di non sprecare questa occasione e tornare ad alzare al cielo la Champions. Per quanto riguarda l’Europa League si chiedono miracoli.