Cannavaro: “Il Napoli rischia tanto venerdì. La Juve lotterà fino all’ultimo per lo scudetto”

L'opinione di Cannavaro sulla sfida di venerdì sera fra Juve-Napoli

Cannavaro

Fabio Cannavaro, doppio ex di Juve e Napoli, è stato intervistato da “La Stampa” alla vigilia di Juventus-Napoli in programma venerdì sera, all’Allianz Stadium di Torino alle ore 20:45. Questi sono i primi pensieri dell’ex giocatore sulla sfida fra i due club: “Venerdì il Napoli rischia tanto allo Stadium perché ha perso il gioco che incantava tutti. Juve-Napoli è sempre una gara particolare. In questi ultimi anni i bianconeri sono stati sconfitti più volte, quindi vorranno rifarsi.”

Le dichiarazioni di Cannavaro

Ecco l’intervista:

“Secondo lei chi rischia di più fra le due squadre?”

“Il Napoli perché ha perso quelle certezze che avevano fatto la differenza lo scorso anno: il gioco e la qualità che riuscivano ad esprimere hanno portato allo scudetto, ma ora si sono smarrite”.

“Come accoglieranno Giuntoli i tifosi napoletani?”

“Sentirà un po’ di sfottò. Scherzi a parte: la rivalità c’è sempre stata ed è giusto così, ma l’importante è che tutto resti confinato nella civiltà e nel confronto sul campo”.

“La Juve è da scudetto?”

“Sono stati bravi a credere nei giovani e penso che potrà giocarsela fino in fondo: l’Inter è la squadra più attrezzata e l’ha dimostrato anche domenica a Napoli, ma la Juve è quella che sta facendo meglio restando aggrappata alla vetta e non mollando mai”.

“Qual è il punto di forza di questa Juve?”

“Non fare le coppe. Sembra un paradosso, perché giocare in Europa ti fa crescere, però preparare le partite una a settimana è un grande vantaggio”.

“Il punto debole invece?”

“Il ritmo. Quando sono alti, la Juve fatica molto. Questo, però, mi sembra l’unico modo per riuscire a tirare fuori i bianconeri e riuscire a colpirli”.

“Cosa ne pensa della strategia di Allegri?”

“Allegri ha scelto questa strategia e i risultati lo premiano: evidentemente si sentono più comodi nel giocare sotto la linea della palla. Così gli spazi da coprire sono inferiori e con un valido sistema di protezione non entra nessuno in area”.

“In questa Juve si sarebbe divertito?”

“Credo di sì: più ci provano ad assalirti e più ti carichi e ti esalti. Però mi piaceva anche quando avevi tanto spazio da coprire, come nella Juve di Capello o nell’Italia di Lippi. L’importante è fermare gli attaccanti”.