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Callejón è utile come l’aria

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Lo spagnolo è decisivo. E Sarri lo sa bene

Il Napoli gioca a detta di tutti, tifosi ed addetti ai lavori, il miglior calcio d’Italia. Lo scorso anno la squadra di Sarri ha incantato tutti e in questa stagione il livello è uguale, se non migliore: sei-su-sei in campionato, miglior attacco con 22 reti e quinta difesa del torneo. Il 4-3-3 del tecnico napoletano (di nascita) è alla parei del 4-2-3-1 juventino e dello stesso 4-3-3 di Spalletti che può contare invece sulla miglior difesa del campionato dopo 540′ (+ recupero) di gioco.

Si pensa al Napoli e subito vengono alla mente il “folletto falso nueve” Dries Mertens, Lorenzo “il magnifico” Insigne, Marek “Marekiaro” Hamsik (alla ricerca della vera condizione e del gol), “Pepe” Reina (che ha parato un rigore a Toornstra in Champions), Kalidou Koulibaly, Allan e una rosa che questa stagione può pensare in grande e spingersi non solo a vincere il campionato di Serie A dopo ventotto anni di astinenza e toccare quei quarti di finale di Champions mai toccati finora nelle sette partecipazioni alla coppa più importante d’Europa da parte del club di de Laurentiis.

Eppure il Napoli ha un giocatore che non è per nulla mediatico, ma che è decisivo come pochi. Stiamo parlando di José María Callejón.

Il numero 7 spagnolo ha chiuso il match contro il Feyenoord con un gran destro e per l’attaccante destro di Sarri i gol finora sono cinque in nove partite ufficiali (con ben tre assist) e in campionato va a segno da ben quattro partite consecutive. E poi la sua corsa, il fatto di essere sempre sul pezzo, la sua precisione sotto rete. Insomma, un Callejón così lo si consiglierebbe a tutte le squadre del Mondo ed è utile come l’aria.

Ed ecco che il taciturno attaccante di Motril, visto l’infortunio del povero Arkadiusz Milik, diventa indispensabile per la banda Sarri. Eh si, il decisivo ma poco osannato attaccante spagnolo, alla quinta stagione a Napoli, vuole cercare di strappare una convocazione per il prossimo Mondiale, ma prima deve portare a Fuorigrotta quel titolo nazionale tanto agognato e andare il più avanti possibile in Champions League.

José María Callejón è uno che ha un ottimo fiuto del gol e a oggi ha già realizzato 68 reti in maglia azzurra. Una cifra che lo rende il tredicesimo miglior marcatore della storia della squadra del “ciuccio”, con l’obiettivo di entrare da qua a maggio nella top ten, aperta (a oggi) da Dries Mertens con 76 reti. Ma anche per il belga il discorso è uguale a quello fatto per Callejón: di questo passo, i gol aumenteranno e anche lui scalerà la gerarchia dei top scorer del Napoli.

L’andaluso è consapevole di avere dalla sua la fiducia di tecnico e tifoseria. José María Callejón la scorsa stagione ha avuto più spazio, in parte per la partenza di Higuain e per l’assenza prolungata di Milik: quando c’è bisogno, José Maria alza la mano e dice “Estoy listo, mister”. L’obiettivo è superare la prima stagione napoletana, quando gonfiò le reti avversarie venti volte in totale. Ci riuscirà? Ri-aggiorniamoci a maggio.

Nel 4-3-3 di Sarri, Callejón sta a destra, corre, scarta, fa assist e segna. Insomma, come da equilibri l’attaccante di Motril non lo da nessuno nel Napoli, visto che unisce buona tecnica a tanta corsa.

E guardando la carriera dell’attaccante andaluso si notano due cose bizzarre, strane per uno degli attaccanti più decisivi (ma troppo sottovalutati) della nostra Serie A: tre sole presenze in Nazionale (con un minutaggio a oggi inferiore, anche se solo di un minuto, ad un tempo di gioco) ed il fatto che in carriera non è mai stato un bomber di razza.

Con la Roja, Callejón paga il fatto di aver davanti a sé un certo Diego Costa, un certo Alvaro Morata, i giovanissimi Asencio e Saul, oltre ad una pletora di centrocampisti che segnano con facilità e che non lasciano spazio agli avversari (Spagna-Italia docet). Se i primi due sono per inarrivabili, i due giovani talenti iberici danno dieci anni allo stesso numero 7 napoletano, ma un’altra convocazione con la Nazionale, il Ct Julen Lopetegui potrebbe dargliela e se la meriterebbe alla grande.

José María Callejón è un attaccante concreto, poco mediatico ma non è né Higuain, né Milik e né Cavani. Segna molto ed è stato la fortuna prima di Benitez ed ora di Sarri.

I tifosi napoletani sanno che se vorranno continuare a sognare dovranno sperare che il buon José María continui su questa strada e con questa precisione sotto porta. Solo così potranno tornare sul tetto d’Italia e porre fine all’egemonia juventina.

E pazienza se José María Callejón non è un personaggio da copertina: non conta vendere copie, ma alzare coppe e vincere almeno con un gol in più dell’avversario.

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