Caldara: “Ringrazio il Milan. Se non ha funzionato è stata colpa mia”
Mattia Caldara, tornato all’Atalanta dopo l’esperienza al Milan, ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” racconta di come non sia riuscito a ripagare la fiducia dei rossoneri.
Tornando all’Atalanta era uscito dal labirinto Milan, un mese fa esatto giocò titolare la
gara della storia a Valencia, poi il tunnel coronavirus: Caldara, cosa ci lascerà questo incubo?
«Le nostre vite cambieranno, ma sarà un processo in vari step: uno dei più importanti, quando saremo certi di un vaccino sicuro. Nel frattempo, mi auguro che sapremo fermarci a valutare quanto eravamo fortunati per quello che avevamo senza saperlo, ad apprezzare ogni singolo istante che prima davamo per scontato».
Lei e il Milan: cosa non ha funzionato, in realtà?
«Per la prima volta nella mia vita non sono riuscito a ripagare la fiducia avuta da un club, ad esprimermi ai miei livelli: mi brucia molto, è stata una sconfitta. Ci penso ancora, ma so che devo accantonarla: un anno e mezzo così difficile è stato già abbastanza. E al Milan dirò sempre grazie: se non ha funzionato, è stata colpa mia».
Quanto vede lontano il ritorno in Nazionale? E il giugno 2021, che è anche la scadenza del suo prestito dal Milan?
«Alla Nazionale e all’obiettivo Europeo penso spesso, certo, anche se so di aver perso quasi due anni: oggi mi sento indietro rispetto agli altri e se voglio recuperare devo correre più forte degli altri, fino al 2021. Spero di fare tutto il possibile per ripagare la fiducia dell’Atalanta e magari anche di Mancini. Non ci sono riuscito una volta, con il Milan, e può bastare così».