Calciomercato Roma, Zaniolo al veleno: “Per Mourinho non ero un fuoriclasse”

Lunga intervista rilasciata da Nicolò Zaniolo dopo la rottura con la sua Roma

Zaniolo
NICOLO’ ZANIOLO RAMMARICATO CON LE MANI IN TESTA ( FOTO DI SALVATORE FORNELLI )

Dopo la rottura con la Roma, Nicolò Zaniolo è ripartito dal Galatasaray, dove sta trovando un po’ di continuità e qualche prestazione migliore. Ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, che tratta molti argomenti.

Calciomercato Roma, Zaniolo: “Non posso garantire che resterò in Turchia”

Zaniolo, lei ha una clausola di rescissione da 35 milioni. Non è un mistero che Juventus e Milan la corteggino, e forse non da soli. Sbagliamo a pensare che presto potrebbe tornare?

“Cominciamo subito col mercato? Guardi, il futuro non lo conosce nessuno. È ovvio che non posso garantire che resterò in Turchia cinque anni, ma finché sarò qui darò sempre il massimo”.

Si dice che il calcio in Turchia sia un cimitero per elefanti. Muslera, Oliveira, Mertens, Torreira, Icardi: sono tutte ex stelle o stelline della Serie A.

“Sbagliato. Siamo un grande gruppo con un ottimo allenatore, Okan Buruk, che per mia fortuna parla anche italiano. Questo Galatasaray in Italia sarebbe in zona Europa perché ha tanti giocatori davvero forti. Le dico solo che Icardi, che è uno dei miei partner in attacco, resta sempre uno dei migliori centravanti che ci sono in circolazione”.

Ha avuto perplessità ad accettare la Turchia?

“No, avevo bisogno di rimettermi in gioco. Così ho parlato con Sergio Oliveira, che era con me alla Roma, e mi ha detto che l’ambiente è bello e il campionato competitivo. Poi ho chiamato il c.t. Mancini e anche lui mi ha consigliato di andare, dicendo che sarei stato bene. E aveva ragione”.

Perché adesso lei non è in Nazionale?

“Perché sono stato fermo per tre mesi e ho bisogno di lavorare. Ho parlato con Salsano, il vice del c.t., che mi ha detto di stare tranquillo, che sono seguito e quando starò bene le cose verranno automaticamente. Io alle finali di Nations League vorrei esserci. Alla Nazionale tengo tanto, non c’è niente di più bello che rappresentare l’Italia”.

Che rapporto ha avuto con Mourinho? Si dice che si adatti meglio ai campioni che ai giovani.

“È una grandissimo allenatore e una grandissima persona. Mi ha fatto giocare quasi sempre. Certo, lui è abituato a gestire i fuoriclasse e io non lo ero. Mi sarebbe piaciuto averlo fra quattro o cinque anni, però mi ha dato tanto lo stesso”.