Home Calciomercato Calciomercato. Come cambia la Serie A; chi scende e chi sale

Calciomercato. Come cambia la Serie A; chi scende e chi sale

Come cambia la Serie A dopo il Calciomercato

Dusan Vlahovic ph: Fornelli/Keypress

Tutti i colpi del mercato d’inverno; Juve regina incontrastata, Inter a ruota

C’era un tempo il “mercato di riparazione”; si svolgeva a settembre od al più tardi ai primi di ottobre, e come per  gli omonimi esami, serviva alle squadre per tappare piccole falle apertesi all’alba della stagione  per qualche infortunio imprevisto o qualche risultato andato storto nelle prime uscite. Solitamente non si trattava quasi mai di colpi ad effetto ma di tanto in tanto arrivavano delle pedine importanti, magari in grado di assestare qualche reparto, come avvenne ad esempio con Francesco Romano, passato dalla Triestina (allora in serie B), al Napoli di Maradona e capace di registrarne il centrocampo tanto da risultare alla fine uno dei tasselli fondamentali per la conquista del primo tricolore partenopeo.

Ora tutto è cambiato ma mai come quest’anno la sessione “invernale” del mercato potrebbe aver lasciato il segno sui destini di alcune squadre e del nostro campionato di serie A.

Vlahovic colpo d’eccezione della Juventus; ottimo Gosens per l’Inter, Milan fermo al palo

Straordinaria attività per i bianconeri che riescono a “piazzare” anche Ramsey, vendono a peso d’oro Bentancur e Kulusevski ma soprattutto piazzano i colpi Zakaria e Vlahovic, il centravanti del futuro che però arriva subito e promette di cambiare gli equilibri in zona Champions. Con il nuovo assetto, più coriaceo in mezzo al campo e più incisivo in zona gol, Allegri non avrà più alibi…

Bene anche l’Inter che non aveva bisogno di grossi ritocchi; Caicedo, ben conosciuto da Inzaghi, garantirà qualche gol dalla panchina mentre Gosens, al netto però delle condizioni fisiche al momento non proprio ottimali, potrebbe iniziare a prendere possesso della fascia sinistra in vista del possibile addio di Perisic.

Il Milan, fallito qualche colpo importante, ha preferito preservare il bilancio senza inseguire chimere o portare a termine operazioni senza costrutto. E’ arrivato così il solo Lazetic, attaccante di prospetto, in luogo del promettente ma fragile Pellegri, passato al Torino. Tutto sommato una politica condivisibile anche se non proprio di gradimento da parte dei tifosi rossoneri.

Roma in anticipo, Lazio in extremis. Dubbio Atalanta, enigma Fiorentina

Curioso il comportamento delle due società romane; i giallorossi hanno agito nei primi giorni del mercato, regalando a Mourinho due tasselli forse non determinanti ma certo di peso. Maitland-Niles, che nasce difensore e soprattutto Sergio Oliveira (già i rete due volte!) sembrano due ritocchi in grado di migliorare sensibilmente il roster dei centrocampisti a disposizione del tecnico portoghese. In uscita solo esuberi ormai fuori dal contesto o giovani da far crescere con maggiore calma e tranquillità lontano dallo stress della Capitale. Lotito e Tare invece sono riusciti soltanto all’ultimo assalto ad agguantare un giocatore da consegnare a Sarri, oltre al terzino serbo Kamenovic che il tecnico toscano ha finora tenuto a “bagnomaria” non ritenendolo all’altezza delle sue aspettative. Che poi Jovane Cabral, talentuoso quanto incostante e fragile attaccante esterno proveniente dallo Sporting Lisbiona fosse il prospetto giusto sul quale puntare ce lo diranno i posteri… Bene, anche se tutte a tempo determinato, le cessioni di Jony, Durmisi, Vavro e soprattutto Muriqi.

I tifosi viola sono rimasti amareggiati per l’addio anticipato di Vlahovic, dal quale erano coscienti di doversi separare in estate visto il mancato rinnovo. Al posto del serbo sono arrivati il cavallo di ritorno Piatek, il centravanti del Basilea Cabral e l’esterno Ikonè; praticamente tre al posto di uno. Basterà per confermarsi in lotta per l’Europa?

Qualche perplessità, per una volta, la solleva anche il mercato dell’Atalanta. Detto che Gosens di fatto quest’anno non ha praticamente mai giocato, bisognerà vedere se Boga e Mihaila, classe e fantasia al potere, sapranno mettersi al servizio degli schemi di Gasperini.

Si salvi chi può! Rivoluzione a Salerno e Genova, sponda rossoblù

Molti movimenti in zona salvezza; il Cagliari ha pensato soprattutto alla difesa sostituendo due vecchi marpioni come Godin e Caceres con Lovato (in prestito dall’Atalanta) e Goldaniga oltre a tentare l’operazione rilancio del centrocampista Baselli. I nuovi proprietari del Genoa, oltre al tecnico, arrivato prima della sosta, hanno rivoluzionato la rosa con ben 10 arrivi ed altrettante partenze. Da segnalare l’addio ai “monumenti” Pandev e Behrami, e l’acquisizione di elementi interessanti, ma tutti da verificare, come Calafiori, Hefti, Ostigard, Petrelli ed Amiri. Di ritorno Czyborra, mentre Piccoli dovrebbe rappresentare una discreta certezza. A Salerno Sabatini non si è fatto attendere ed in poco tempo ha apportato modifiche sostanziali alla rosa amaranto. Sepe, Verdi, Fazio, Dragusin e Radovanovic sembrano innesti mirati, ma potrebbero non essere sufficienti a riprendere per i capelli una salvezza che al momento appare compromessa. Ceduto il deludente Simy.

Le altre. I movimenti di Sampdoria, Bologna, Torino e Sassuolo  

I blucerchiati hanno puntato sull’usato sicuro: Rincon, Magnani e Sensi garantiscono rendimento certo, ma anche Conti (salvo cartella medica) e Supryaga daranno il loro contributo. In uscita le mancate promesse Ihattaren, Dragusin ed alcune pedine non più funzionali per Giampaolo come Verre e Torregrossa. Il Sassuolo ha trattenuto i migliori tranne Boga ma ha puntato forte sul futuro acquisendo Moro (lasciato al Catania fino a giugno) e Ciervo (in prestito con diritto di riscatto) dalla Roma. Juric spera di rivitalizzare Pellegri e punta su Seck, promettente attaccante della Spal, mentre appare tutt’altro che una scommessa l’arrivo di Ricci dall’Empoli che a sua volta darà un’altra chance a Benassi e Verre. Mihailovic non ha avuto granché dal mercato e continuerà a far buon viso a cattivo gioco con il materiale a sua disposizione.

Anche Spalletti è rimasto col medesimo organico, fatta eccezione per Tuanzebe in luogo di Manolas tornato in patria. Movimenti di contorno per il Venezia (Nani, Cuisance, Ulmann, Nsame) e Verona.  Praticamente ferma l’Udinese che perde Forestieri, Samir e De Maio e registra l’arrivo di Benkovic, e Marì.

Exit mobile version