Calciomercato Milan, per Ibrahimovic è aria di addio: i dettagli

Calciomercato Milan Ibrahimovic

Calciomercato Milan Ibrahimovic separazione in vista

Una parentesi di sei mesi, qualcosa in più a causa della pandemia, prima di separarsi di nuovo. Per sempre. Dopo il ritorno in pompa magna a inizio 2020, Zlatan Ibrahimovic e il Milan sono sempre più lontani: non sul campo, dove Zlatan è uno dei trascinatori del gruppo che si è compattato attorno alla figura di Stefano Pioli – il condottiero con il destino già segnato – bensì dietro la scrivania. Perché la strategia di Elliott, pronta a far partire un nuovo (ennesimo) ciclo con pieni poteri nelle mani di Ralf Rangnick, poco si concilia con le bizze dell’attaccante svedese. Un professionista abituato a dare tutto ma al tempo stesso a stare al centro della scena.

Calciomercato Milan Ibrahimovic pronto all’addio

Un calciatore di 38 anni a caccia dell’ultimo contratto di una lunghissima carriera da un lato e una proprietà volta alla linea verde e a una politica di spending review in tema stipendi dall’altro. Una stella arrivata a inizio gennaio dopo un lungo corteggiamento da parte di Paolo Maldini e Zvonimir Boban, con il secondo che ha già fatto le valigie e il primo in procinto di seguirlo a ruota a fine stagione. Ibra ha sentito settimana dopo settimana il terreno franargli sotto i piedi. E non essendo uno abituato a tacere e, dopo le frasi sibilline successive al successo ottenuto contro la Juventus, l’attaccante è uscito ancor più allo scoperto in una intervista a Sportweek.

Le parole di Ibrahimovic

“Vediamo come sto tra due mesi. E poi vediamo cosa succede con il club. Se la situazione è questa, è difficile vedermi al Milan il prossimo anno, sono onesto – ha ammesso l’ex centravanti di Juve, Inter e Barcellona – La situazione non è sotto controllo”. Sbarcato in inverno dalla Mls per chiudere la carriera sotto i riflettori, in Europa, lo svedese potrebbe salutare in estate. Dando per sempre l’addio al calcio oppure tornando in patria. Verosimilmente all’Hammarby, club di cui è co-propietario. “Non so se c’è un altro club dopo il Milan, io non chiudo mai le porte. Ma vado solo in un posto dove comando, non in un posto in cui le parole non valgono niente”, il secondo affondo di Zlatan, che riserva il terzo all’allenatore (“chi è Rangnick? Non so chi sia”) scelto per ripartire dall’ad Ivan Gazidis, con cui nei mesi scorsi non sono mancati momenti accesi. “E’ stato un confronto necessario. Non era cattiveria la mia – ha spiegato – Ma bisogna avere spiegazioni sul futuro, il mio e quello del Milan”. Sempre più distante uno dall’altro