Calciomercato; pesano gli addii di Ronaldo e Lukaku
Quello appena concluso non è stato certo un mercato esaltante per il movimento calcistico italiano che ha visto lasciare il nostro campionato calciatori importanti e di caratura internazionale come Lukaku, Hakimi, Donnarumma e Cristiano Ronaldo.
Tante voci, molte chiacchiere e pochi, pochissimi euro “reali” a disposizione delle nostre società, alle prese con problemi di bilancio, indice di liquidità ed esuberi ed alla ricerca di plusvalenze anche a costo di pesanti depauperamenti delle rose messe a disposizione dei tecnici.
Il valzer degli allenatori ha caratterizzato la prima parte del calciomercato, con il ritorno di Allegri alla Juventus e l’arrivo di Sarri, Spalletti e Mourinho sulle panchine di Lazio, Napoli e Roma. Simone Inzaghi ha ereditato l’Inter scudettata da Conte mentre Pioli e Gasperini sono stati i soli confermati tra le cosiddette “sette sorelle” rimaste quasi immobili negli uomini. Poi il via alla diaspora dei talenti fino ai colpi, chissà quanto funzionali, dell’ultimissima ora.
Nell’ultimo giorno si risveglia il calciomercato; arrivano i colpi Zaccagni e Keita
Quasi allo scadere società praticamente inattive come il Torino e la Sampdoria sono riuscite a concludere qualche affare a basso prezzo (per lo più prestiti con diritto od obbligo di riscatto) in grado di assestare le squadre e placare tifosi già pronti a scendere sul piede di guerra.
Il calciomercato delle sette sorelle: spicca il romanista Abraham
Marotta ha saputo raddrizzare la rotta grazie ad un mercato impostato su calma e scelte sagge: con gli arrivi di Dzeko, Dumfries, Calhanoglu e Correa ha costruito un Inter diversa dalla precedente, forse meno potente ma più tecnica e probabilmente più predisposta al gioco di Inzaghino.
L’altra faccia di Milano, tradita dal turco e soprattutto dal portierone nazionale, si è rifatta il trucco con Maignan, Giroud e Bakayoko, regalandosi nel finale la “favola” Messias, l’ex fattorino che giocherà la Champions League. Tuttavia non sarà semplice per Pioli ripetere l’impresa dello scorso anno.
Certamente insufficiente la campagna acquisti-cessioni della Juventus; la perdita di un campione come Ronaldo, per quanto si voglia mitigarne l’attuale valore, non può essere compensata dal pur talentuoso Kean e l’arrivo di Locatelli, più mezzala che regista, potrebbe non bastare a colmare le lacune in fase di costruzione palesate nella scorsa stagione. Se davvero si voleva riprendere Pjanic è francamente ingiustificabile che una società come la Juventus si sia ridotta all’ultimo giorno per tentare un colpo poi regolarmente fallito.
L’Atalanta, la più solida finanziariamente del lotto di testa, non ha strafatto, preferendo mantenere il suo impianto collaudato. Gasperini ha avuto Demiral il luogo del pagatissimo Romero, Musso per Gollini e Zappacosta a coprire il buco momentaneamente aperto dall’infortunio di Hateboer, in più sono arrivati l’olandese Koopmeiners ad allargare la rosa in mezzo al campo ed il difensore di belle speranze Lovato. Un mercato da pretendente al titolo.
Niente male le capitoline: la Roma ha cambiato radicalmente l’attacco con Abraham che sembra in grado di sostituire al meglio Dzeko e Shomurodov che non è un semplice rincalzo. Rui Patricio dovrebbe aver risolto finalmente il rebus portiere mentre in mezzo al campo Mourinho aspettava un rinforzo, magari un regista, che però non è arrivato. Se Smalling recupererà la forma migliore, tuttavia, i giallorossi sembrano competitivi in ogni reparto e potrebbero risultare la vera sorpresa del campionato.
Il dirimpettaio Sarri aveva chiesto una rosa all’altezza e plasmata sulla sua idea di gioco. Il presidente Lotito ha provato ad accontentarlo mostrandosi attivo come poche altre volte ma non tutto ha girato per il verso giusto. L’arrivo last minute di Zaccagni copre, con Pedro, il pesante vuoto tecnico lasciato da Correa mentre risultano apprezzabili e funzionali gli arrivi di Hysaj e Basic. Il ritorno di Felipe Anderson è una scommessa da vincere per fare il salto di qualità ma un altro centrale difensivo sarebbe servito come il pane…
Molto deludente il Napoli. De Laurentiis ha badato solo al bilancio portando sul golfo Anguissa (tutto da scoprire) ed il redivivo Juan Jesus, da tempo ai margini giallorossi. La grana Insigne poi, se non verrà disinnescata nel corso dei primi mesi della stagione, potrebbe deflagrare nel peggiore dei modi. Se Spalletti riuscirà a tenere compatto il gruppo però, l’immobilismo potrebbe anche premiare, perché il tecnico si ritroverebbe fra le mani una macchina già rodata e pronta a scattare.
Il calciomercato delle altre; Keita per la Samp, la Salernitana punta su Simy
Particolarmente attive nelle ultime ore, come detto, Sampdoria e Torino ma anche società come Spezia, Genoa e Cagliari, spaventate dai primi riscontri del campo.
I doriani alla fine hanno trattenuto i migliori, tranne Jankto, e nell’ultimo giorno di contrattazioni hanno preso dalla Juve i giovani Dragusin e Ihattaran (del quale si parla un gran bene). In avanti il colpo dell’ultimissimo minuto è stato Ciccio Caputo che con Quagliarella potrebbe formare la coppia offensiva più vecchia (ma anche tra le più efficaci) della serie A.
Non sappiamo ancora se il contestatissimo Cairo sia riuscito a placare l’ira di Juric, deluso da un mercato impalpabile ma almeno, proprio sul filo di lana, ci ha provato: Zima, Brekalo e Praet non sono un tris d’assi ma dovrebbero garantire una maggiore solidità ad una compagine che nelle ultime stagioni si è sempre trovata a battersi sul fondo della classifica. Se basteranno a ribaltare la situazione lo vedremo più avanti.
Caicedo, Maksimovic, Tourè, Provedel e Fares, tutti arrivati in extremis in perfetto stile Preziosi, hanno raddrizzato un mercato che fino ad oggi per il Genoa era assolutamente deficitario. Resta una squadra da assemblare e ricostruire ma Ballardini, se il presidente glielo lascerà fare, potrebbe riuscire nell’ennesimo miracolo.
Senza Nainggolan e Simeone, Giulini ha optato per l’esperienza di Strootman e l’esplosività di Dalbert, agganciando sul filo di lana Keita Balde, all’ennesimo tentativo di rilancio. La squadra che lo scorso anno ha reso molto meno del suo reale valore, c’è, e la salvezza non dovrebbe rappresentare un problema.
Difficile da decifrare il mercato dello Spezia, divenuto frenetico nelle ultime ore allo scopo di turare le troppe falle messe a nudo dalla disfatta contro la Lazio. Tantissimi ragazzi giovani da verificare alla prova del nostro campionato; piccole certezze in più da Salcedo e Agudelo ma l’impressione che ci sarà da soffrire resta.
Il colpo più importante della Fiorentina è stato quello di trattenere Vlahovic, ma anche il giovane Gonzalez promette un gran bene. Italiano avrà il suo da fare per far tornare l’entusiasmo tra i tifosi viola, delusi dalle ultime stagioni, ma l’organico a sua disposizione pare nel complesso valido e ricco di alternative.
Il Bologna l’ultimo colpo l’ha piazzato in uscita con Tomiyasu che in queste ore sta passando all’Arsenal per circa 20 milioni di euro. Peccato che Mihajlovic non potrà per ora reinvestire la somma ma dovrà accontentarsi di trattenere Orsolini. Sulla vena realizzativa di Arnautovic bisognerà puntare per mantenere una posizione di classifica dignitosa che non crei patemi.
Il Venezia e l’Empoli hanno mantenuto l’intelaiatura dello scorso anno ma almeno i toscani con Cutrone e Pinamonti in avanti e Luperto nel reparto arretrato hanno inserito elementi con una certa esperienza nella massima serie. I lagunari invece sembrano il classico vaso di coccio in mezzo a quelli di ferro, tutti da scoprire i nuovi arrivi tra i quali forse spicca il solo Kiyine, ex talento del Chievo, reduce però da due stagioni in chiaroscuro tra Salernitana e Lazio.
Gli amaranto, tornati in A dopo 20 anni, si sono mossi parecchio innestando elementi di categoria cercando di amalgamarli con il resto del gruppo; Simy e Bonazzoli sono le punte di diamante di una campagna acquisti mirata anche se la struttura complessiva della squadra resta piuttosto fragile.
Il Sassuolo ha deciso di puntare sui suoi giovani (Raspadori e Scamacca) cedendo Caputo alla Sampdoria. Pesante la perdita di Locatelli ma Dionisi è già al lavoro per far crescere nuovi campioncini a cominciare dai nuovi arrivi Henrique e Harroui.
L’Udinese ha perso De Paul e Gotti non ha avuto un sostituto testuale e pronto: Samardzic dovrà dimostrare il suo valore al pari di Perez. Ottimo l’acquisto di Silvestri per sostituire Musso.
Di Francesco ha ottenuto Simeone per l’attacco del suo Verona e Caprari per sostituire Zaccagni. Ad occhio e croce la squadra sembra indebolita rispetto allo scorso anno (ha perso anche Dimarco) e non sarà facile per il nuovo allenatore tenerla a galla.