Calciomercato Juventus, due gli obiettivi
Sicuramente le vicissitudini extra calcistiche che stanno investendo la Juventus, non lasciano ben sperare in un futuro roseo e pieno di soddisfazioni. Se poi a tutto ciò si somma anche il veder sfumare quello che era uno dei principali obiettivi di mercato nella prossima sessione estiva, allora mister Allegri ha ben ragione a dire che entrare nelle coppe e rimanere competitivi sarà un compito piuttosto arduo. L’affare che ad oggi sembrerebbe saltato si chiama infatti Josè Gayà, laterale spagnolo in forza al Valencia. Il ventisettenne da tempo seguito dai bianconeri, a quanto pare per la prossima stagione, dovrebbe approdare a Madrid sponda Atletico. E neanche a farlo apposta nell’affare ci rientrerebbe anche un ex Juve passato alla corte di Simeone, ossia Alvaro Morata. L’attaccante iberico stando a delle indiscrezioni, potrebbe essere usato dai Colchoneros come pedina di scambio per arrivare proprio a Gayà. Se così fosse il club torinese verrebbe tagliato fuori da ogni gioco e si ritroverebbe quindi a dover spostare il suo interesse altrove.
Juventus, intanto le problematiche societarie preoccupano anche Allegri
Mercato a parte, che sicuramente verrà fatto ma in una veste piena di incertezza e insicurezza, l’uragano inchieste che ha travolto la società sta destando non poche preoccupazioni a Massimiliano Allegri. Il tecnico livornese infatti, ci proverà fino alla fine ad entrare in zona Champions, ma in cuor suo sa benissimo che il compito sarà pieno di difficoltà. I 15 punti di penalità inflitti alla squadra si fanno sentire parecchio e il rischio è che la Uefa infliggerà ulteriori sanzioni per gli altri capi d’accusa che potrebbero stavolta colpire anche il discorso coppe, sancendo di fatto l’esclusione dalle stesse per almeno un anno della squadra bianconera. La cosa certa è che la Juventus seppur in piena crisi societaria, al prossimo mercato estivo farà di tutto pur di mantenersi competitiva, sicuramente evitando dei grandi colpi ma in ogni caso cercando di adottare una politica di ridimensionamento che le permette di mantenere il blasone che le appartiene.