Inter e Milan si danno battaglia per due obiettivi di mercato. Nel mirino Kossounou e Ikone
Nel derby di domenica, l’Inter ha superato il Milan con un secco 0-3. Un risultato rotondo che ha sancito la supremazia dei nerazzurri sui rossoneri guidati da Stefano Pioli. Una vittoria che ha fatto partire una mini-fuga perché dopo l’aggancio la squadra di Antonio Conte si è portata a +4. Il Milan vuole continuare a lottare e punta al raggiungimento della qualificazione alla prossima Champions League, mentre l’Inter sogna il 19° scudetto. Inevitabilmente posizionamenti che permetteranno alle due squadre di Milano di ritornare ad essere protagoniste in Italia e magari anche in Europa. Ecco perché il prossimo mercato sarà molto importante nel momento in cui le due squadre raggiungeranno gli obiettivi prefissati.
Derby per Kossounou e Ikone
Secondo il Sun, il primo obiettivo come delle due dirigenze è il classe 2001 del Brugge Odilon Kossounou. L’ivoriano, però, è seguito anche da Arsenal e Wolverhampton. Il 20enne è un profilo che è esploso in questa stagione, difensore e mediano di rottura Kossounou viene valutato dal club ben 23 milioni di euro. L’altro giocatore che mette a duello Inter e Milan è l’attaccante del Lille, Jonathan Ikoné. Il francese è un giocatore molto duttile dato che può essere schierato in diversi ruoli dell’attacco. Con Christophe Galtier si sta esaltando e sta dimostrando di essere un calciatore di altissimo livello. Il prezzo del suo cartellino si aggira sui 30 milioni di euro e ha un contratto che scade a giugno 2023.
I numeri di Inter-Milan tratti da wikipedia
Il derby di Milano è la stracittadina calcistica che mette di fronte le due principali squadre di Milano, i nerazzurri dell’Inter e i rossoneri del Milan. Colloquialmente è detto anche derby della Madonnina, dalla caratteristica statua della Madonna Assunta posta in cima al Duomo di Milano.
Storicamente il tifo per l’Inter era emanazione della borghesia cittadina, a differenza di quello del Milan supportato a maggioranza dalle classi popolari. Infatti, i tifosi nerazzurri soprannominavano quelli rossoneri casciavìt, che in milanese significa «cacciaviti», proprio per indicare l’estrazione operaia della maggior parte di quei tifosi milanisti che a loro volta apostrofavano i loro rivali baùscia, termine dialettale milanese che significa «sbruffone», essendo allora la tifoseria interista composta perlopiù dalle classi altolocate: il tifoso nerazzurro poteva permettersi il “lusso” di andare a San Siro in motoretta (muturèta, altro soprannome dato agli interisti dai milanisti); d’altro canto, i rossoneri erano i tramvèe (cioè in grado di arrivare allo stadio solo coi mezzi pubblici).
Questo divario tra le due tipologie di tifosi andrà spegnendosi sul finire degli anni sessanta del XX secolo, in coincidenza con l’avvenuta riconfigurazione dell’assetto socio-economico dell’Italia e della realtà lombarda.
A livello di palmarès si tratta di uno dei match di maggior prestigio nel panorama europeo e tra i più noti in quello mondiale. Le due squadre contendenti sono, infatti, le sole formazioni europee di una stessa città a essersi laureate campioni continentali, avendo vinto la Coppa dei Campioni/UEFA Champions League, nonché campioni del mondo, avendo conquistato sia la Coppa Intercontinentale sia la successiva Coppa del mondo per club FIFA (un record, limitatamente all’Intercontinentale, condiviso con le squadre madrilene dell’Atlético Madrid e del Real Madrid).