Queste le parole di Gasperini a ridosso del Tennis Vip a Bergamo: “La chiarezza è fondamentale. Non possiamo presentarci con l’obiettivo Champions. Quello che è successo è stato straordinario, ma se fosse facile non lo sarebbe più. Non lo ripeti facilmente, sennò sarebbe una cosa normale. È il primo punto che bisogna mettere in chiaro. Poi dopo via tutto il resto. Svincolati? Ci sono tanti soldi in giro, c’è gente che è disposta a grandi cose per accaparrarsi i giocatori, ma noi siamo a quel tavolo lì. Dalla società è sempre quella la via, ma quel che mi dispiace è che si riduce tutto all’aspetto economico. Così diventiamo come tutte quante, se entriamo in quel meccanismo lì facciamo fatica a competere con quei numeri che ci sono in giro. Ci dev’essere un’identità più compatta possibile”.
E poi ancora: “Quando sono arrivato il primo anno sono andato a casa del presidente Percassi, lui mi ha detto una cosa che mi ha colpito. “Io ho un sogno, vorrei che la mia squadra avesse 7-8 giocatori del settore giovanile, perché Bergamo è appartenenza”. Sette anni fa, come fosse adesso. Io guardavo la rosa dell’Atalanta e dicevo “sono lì”. Io ero sicuro di salvarmi, non ho mai messo la salvezza come obiettivo. Non immaginavo scoppiasse tutto quanto. Se ragioniamo solo con la Champions come obiettivo, perdiamo tanto: ci sono state squadre dieci anni fuori dalle coppe. Non che non si debba raggiungere poi altri obiettivi”.